Vercelli . E’ assodato: Carlo Olmo è ormai un’istituzione. E, tra le istituzioni, una delle poche a non essere mai contestata, irrisa, criticata. La gente, che in questo momento vorrebbe scotennare gran parte della classe politica (ignava o litigiosa), di lui invece si fida, perché Olmo le ha dato speranza, dimostrando di essere serio, concreto e a disposizione di tutti, ma proprio di tutti.
Ci raccontava l’altro giorno una volontaria dei Caherity Tour che, durante una visita ambulatoriale in ospedale, una infermiera ha ostentato con rispetto quasi militaresco rispetto alla bandiera italiana un camice donato da Olmo durante la pandemia, dicendo: “Questo è un camice donato dal dottor Olmo. Senza di lui forse oggi noi non saremmo qui”.

E’ per questa ragione che, dopo i festeggiamenti di ieri a Zimone, nel Biellese, culminati con la consegna della cittadinanza onoraria, oggi Olmo è stato invitato (come succede solo alle autorità) a presenziare ad un pomeriggio in un Centro estivo, quello di Crova, e al Saluto di fine anno scolastico organizzato dal Comune di Santhià, in parco Durandi, per consentire ai ragazzi che lo desideravano di salutarsi in tutta sicurezza, come se le scuole fossero finire regolarmente.

I bambini del Centro Estivo di Crova, sotto la direzione di Cinzia Donis, hanno donato a Olmo ventun disegni del Lupo Bianco, e il neo Cavaliere Bianco del Coronavirus ha contraccambiato donando loro le nuove mascherine appunto del Lupo Bianco disegnate dal sarto vercellese Norl Esquilin.
A Santhià, presente il sindaco Angelo Cappuccio, Olmo ha parlato della missione del Lupo Bianco illustrandone la nascita e le opere di solidarietà portate a termine.





