Oggi il 52° “Bertinetti” per la prima volta sarà a cinque squadre

Un’immagine di repertorio del Trofeo Bertinetti al Civico

 

Vercelli – Doveva essere una festa per lo sport e n particoilare per la scherma, vercellese e italiana. Lo sarà, ma in misura assai contenuta perché il 52° Trofeo “Marcello e Franco Bertinetti” è offuscato dalla grande tristezza per la recente scomparsa del presidente dell’Associazione Pro Vercelli Scherma, Italo Monetti. 

Alle esequie in San Cristoforo c’erano tutti i suoi “ragazzi” che avevano regalato e stanno regalando, a lui e ai suoi predecessori,  soddisfazioni sublimi: Randazzo, la Uga, la Cometti, la Isola e il “Cip”, ei maestri (come Massimo Zenga), gli istruttori, i giovani della Sala Scherma e, pressoché al completo, il Comitato organizzatore del “Bertinetti”. Nessuno di loro riuscito è a trattenere le lacrime, mentre dalla navata sinistra della chiesa salivano le note del violino di Giulia Rimonda: Ciaikovskij, Bach e poi l’Ave Maria di Schubert ad omaggiare un vero galantuomo.

Il presidente della Pro Scherma Italo Monetti scomparso a 78 anni

Il mondo della scherma, ma anche quello kiwaniano e quello degli alpini (Monetti era sottotenente) che gli volevano bene gli hanno detto addio lunedì, ed ora la sua Scherma  lo commemorerà oggi, domenica, nella storica gara internazionale che Italo Monetti, poco più che ventenne, vide nascere e della quale era direttamente al timone fin dal 2008 quando subentrò al compianto amico Piero Omodeo Salè nel risuolo di Presidente della Pro Vercelli Scherma.

L’edizione numero 52 del “Bertinetti” vedrà fronteggiarsi, ed è una novità assoluta, cinque Nazionali: Italia, Francia, Spagna, Svizzera e Ungheria. Il quartetto azzurro sarà composto da quattro giovani assai quotati: Valerio Cuomo (figlio del ct Sandro Cuomo), Davide Di Veroli, Federico Marenco e Federico Vismara. Il commissario tecnico Cuomo si potrà avvalere della preziosa collaborazione del maestro Alessandro Bossalini.

A giudizio pressoché unanime, anche del maestro della Pro Vercelli e di Chicca Isola Massimo Zenga Germano, l‘Ungheria gode dei favori del pronostico, ma l’Italia che trionfò lo scorso anno è intenzionata a vendere cara la pelle.

La serie di incontri (secondo la formula del girone all’Italiana, in cui tutte le squadre si sfidano tra di loro) avrà inizio alle 10,15 nella palestra della scuola “Bertinetti”. Dopo la pausa per il pranzo, si riprenderà alle 15, per concludere la serie di incontri, tranne l’ultimo dell’Italia previsto, da tradizione, al Civico nella serata di gala che avrà inizio alle 21. Oltre a Monetti, saranno ricordati il grandissimo Victor Kulcsar, alla memoria del quale è stata di recente posta una targa in Sala scherma da parte del governo ungherese; il presidentissimo Aldò Venè, al cui ricordo il Panathlon intitola la “Spada d’oro”, ed il giornalista de “La Stampa”Walter Nasi, per decenni componente del comitato organizzatore.

Ricordiamo che la prestigiosa “spada d’oro” va allo spadista che, al termine dell’intera competizione, mette a segno il maggior numero di stoccate: il biolimpionico Maurizio Randazzo, consigliere federale che rappresenterà oggi la Federscherma, con la presidente del Comitato regionale Cinzia Sacchetti, l’ha vinta due volte nelle edizioni del ‘98 e del 2000. L’anno scorso se l’è aggiudicata l’azzurro Santarelli.

Love
Haha
Wow
Sad
Angry

LASCIA UN COMMENTO

Please enter your comment!
Please enter your name here