Niente Consiglio Comuanle su Aprc, minoranza sulle barricate

Il consiglio comunale straordinario che era stato chiesto dalla minoranza sulla vicenda Arpc non sarà fatto.

 

A confermare la decisione che era già stata ventilata nelle discussioni successive alla mozioen presentata dalla minoranza, è stata la presidente del Consiglio comunale, Manuela Naso, dopo aver consultato il Prefetto. Il punto è che, mancando poco più di un mese alle elezioni, ed essendo stati convocati i comizi elettorali, il consiglio comunale di fatto può affrontare solo argomenti urgenti e indifferibili e il tema non pare sia rubricabile tra quelli che il testo unico degli enti locali prevede come urgenti e indifferibili.

 

Sarà dunque il consiglio eletto il prossimo 26 maggio ad affrontare il tema.

 

La decisione di certo non è stata presa bene dalla minoranza.

Il consigliere capogruppo della Lega Alessandro Stecco, in una lettera, si dice sbigottito per la decisione.

 

Ecco il testo della missiva.

 

Cara Presidente Emanuela Naso,

ho letto sbigottito la Tua decisione, sebbene apprezzi il fatto che ci hai messo la faccia e te ne sei presa la responsabilità, di negare alla maggioranza dei consiglieri comunali che ne avevano fatto regolare richiesta (protocollata nei tempi di legge) di discutere in Consiglio Comunale gli aspetti inerenti il contratto preliminare di vendita del terreno sito in area industriale PIP a Larizzate, che era da voi stato reso pubblico appena 2 giorni prima. Su questa vicenda da mesi è in corso da parte di tutte le forze politiche una ricerca di condivisione e trasparenza su molti aspetti, come quello relativo a quali siano le aziende che porteranno, così si dice, molti posti di lavoro a Vercelli, se questo accordo frutterà insediamenti di logistica. Il condizionale è d’obbligo, in quanto come si evince dal preliminare, è tutto rimandato a fine anno, sia la possibilità di sapere quali aziende si insedieranno, sia di sapere se l’operazione andrà a buon termine. Nel frattempo due aziende, stavolta non nel settore logistico ma in quello della produzione, molto note e con posti di lavoro sicuri e reali, con progetto di insediamento purtroppo sugli stessi terreni poi affidati ad altri nonostante fossero note da tempo e da molto prima le loro intenzioni, hanno ricevuto uno stop dalla decisione politica presa dall’amministrazione in carica. E’ chiaro che decidere di firmare un preliminare di vendita a 3 giorni dal termine dell’amministrazione ordinaria, può far sembrare, e spero non lo sia, di voler impedire ai consiglieri comunali di poter approfondire e discutere democraticamente secondo il ruolo di indirizzo e controllo conferito a questo incarico dalla normativa, cosa che in periodo di amministrazione straordinaria si può fare solo se si ravvedono motivi di urgenza.

 

Un’interpretazione del Ministero dell’Interno del 2006, ancora valida, definisce come i motivi di urgenza per una convocazione del consiglio comunale, non siano “ad opinionem” del Presidente del Consiglio, ma definiti anche dal Consiglio Comunale qualora rivestano importanza in chiave di interesse pubblico, nel quale caso l’esercizio del potere del Consiglio non può essere rinviato. Ad esempio, il TAR Umbria ha validato l’adozione di una variante del piano regolatore approvata in periodo di amministrazione straordinaria, perché vi erano i presupposti di urgenza.

La maggioranza dei consiglieri comunali, espressisi all’ultima conferenza dei capigruppo in particolare Lega, Forza Italia, Vercelli Amica, Movimento 5 Stelle, Siamo Vercelli, consiglieri del Gruppo Misto, hanno richiesto che il consiglio comunale sul tema urgente (per esempio si rischia di perdere i due insediamenti rimasti senza terreno) e di interesse pubblico si tenga il 2 maggio in seconda convocazione. Se il problema è la deliberazione di consiglio, non lo dovrebbe invece essere anche la semplice convocazione e il successivo dibattito.

 

Fare chiarezza oggi e non a giugno, è stato ritenuto fondamentale dalla maggioranza dei consiglieri comunali; mi sembra molto strana questa decisione di non voler discutere un tema così importante per il futuro di Vercelli. Al limite, stante la Tua decisione ultima che non condivido assolutamente, sarebbe magari stato più “democratico” oltre che coinvolgere i capigruppo nel sentire S.E. il Prefetto, come già avvenne in passato, anche aprire comunque un dibattito in aula consiliare, confermando la convocazione e lasciando, semmai, la votazione e una deliberazione vera e propria al futuro consiglio comunale che si insedierà a fine giugno.

 

Aspetto sempre risposte a un mio Sindacato Ispettivo di molto tempo fa, che saresti tenuta, come Presidente e secondo la normativa vigente a farmi avere, oppure pure questo mio diritto mi viene negato?

 

Alessandro Stecco, Lega

 

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