Si è chiusa con la prova in linea l’edizione 2019 del WPCC (World Press Cycling Championship) che quest’anno è stata ospitata in Italia a Treviso. Giornalisti provenienti da Italia, Francia, Olanda, Germania, Polonia, Russia, Ucraina. Come era prevedibile i giornalisti più numerosi erano quelli italiani.
Tre le prove in programma: venerdì la cronometro di 9 km a Villorba, sabato la sprint in centro a Treviso, domenica la prova in linea inserita nella Prosecco Cycling a Valdobbiadene nelle terre del Prosecco. L’Italia ha portato a casa diverse medaglie, seguita da Germania, Polonia e Olanda. Da segnalare i tre ori di Ilenia Lazzaro, i due di Giovanni Fantozzi, quello di Graziano Calovi; poi gli argenti di Vincenzo Moretti, di Mauro Merli, di Alberto Fossati, di Enrico Giorgiutti, di Luca Alladio, di Paolo Aresi e il bronzo di Stefano Salomoni.
Tra i protagonisti della kermesse iridata, anche il nostro Massimiliano Muraro, che si è battuto egregiamente nelle prove cui ha preso parte, conseguendo risultati di assoluto prestigio: sesto di categora e undicesimo assoluto il risultato finale nella prova in linea.

“Io ero iscritto nella categoria M1 (dal 1974 al 1995) – spiega Muraro – la mia crono è andata bene: sono arrivato sesto di categoria e nono assoluto. Male invece la prova sprint, a causa di un errore grossolano commesso in partenza: alla fine mi sono piazzato decimo di categoria e ventiquattresimo assoluto. Nella prova in linea infine, ho chiuso al sesto posto di categoria e undicesimo assoluto. Complessivamente posso dirmi soddisfatto. Era il mio terzo Mondiale, e qui ho portato a casa i risultati migliori, piazzandomi bene, soprattutto a cronometro. È stata un’esperienza fantastica condivisa con tanti colleghi e amici tra i quali Alberto Dolfin de La Stampa, mio compagno di stanza, insieme al marchigiano Daniele Spina. Altri piemontesi Giancarlo Perazzi e Alberto Fossati. Lui e Spina hanno avuto due incidenti dai quali sono sicuro si riprenderanno presto. Indossare la maglia azzurra è sempre una grande emozione che spero si ripeterà nel 2020, quando i Mondiali con ogni probabilità si terranno in Danimarca”.
f.m.





