”Questo suo gesto salva delle vite umane”. Queste le parole pronunciate poche ore fa, a Bergamo, fa dal dottor Luigi Daleffe nei confronti di Carlo Olmo, che gli stava consegnando, nel “Golgota d’Italia”, le tanto sospirate mascherine Ffp2, oltre ad un migliaio di mascherine chirurgiche, a centinaia di guanti, gel e disinfettanti nonché a dieci termometri-
Era stato Daleffe (tra l’altro colpito con la sua famiglia dal Covid, e adesso guarito), che fa parte del Consiglio dell’Ordine dei medici di Bergamo, a chiedere aiuto al suo amico e collega vercellese Gianni Scarrone, avendo saputo dell’esistenza e del ruolo straordinario svolto da Carlo Olmo in questa pandemia. Olmo ha raccolto in un battito di ciglia l’appello di Daleffe e, accompagnato da Scarrone, dalle ormai “sue” fantastiche Voloire con il colonnello Christian Ingala e il tenente colonnello Andrea Gradante è andato a consegnare i Dpi nella sede dei Medici di famiglia di Bergamo. Olmo indossava la sua maglia con il Lupo Bianco. A immortalare l’evento, il fotografo Andrea Cherchi; Olmo è anche stato intervistato dalla Rai.
Consegnando i dispositivi e pensando alle dimensioni della tragedia nell’area bergamasca, vero epicentro della pandemia in Italia, il filantropo vercellese ha parlato di piccolo gesto fatto da lui però anche a nome dell’intera città di Vercelli, ma Daleffe, quasi piangendo dalla commozione, lo ha subito interrotto: “Questo suo gesto salva vite umane”.
Tornando, commossi e con un reale groppo in gola verso Vercelli, Olmo e gli altri compagni di questa fantastica missione sono passati dalla casa di Riposo di Santhià a consegnare altri Dpi.