Lunedì al via l’udienza preliminare del processo in cui è imputato Roberto Rosso

Roberto Rosso

Prenderà il via domani, a Torino, l’udienza preliminare per l’inchiesta di ‘ndrangheta denominata “Fenice”, si tratta dell’indagine che vede fra gli undici imputati anche l’ex assessore regionale Roberto Rosso.

L’ex esponente di Fratelli d’Italia è accusato di voto scambio elettorale politico-mafioso. Secondo gli inquirenti versò denaro, tramite intermediari, a due esponenti di una cosca insediatasi a Carmagnola – in cambio di voti per le Regionali 2019. Rosso è in carcere dal 20 dicembre, ossia da quattro mesi e mezzo. E tutte le istanze presentate dai suoi avvocati per ottenere almeno i domiciliari, sono sempre state respinte. Dopo la metà dello scorso aprile gli ex assessori comunali di Vercelli, Emanuele Caradonna e Mario Cometti (leggi qui), avevano inviato una lettera ai giornali sottolineando come le misure, nei confronti di Rosso, in carcere in attesa di giudizio, avrebbero dovuto essere commutate nei domiciliari. Con loro anche altri hanno sostenuto la stessa tesi.

Libera Piemonte ha annunciato di volersi costituire parte civile. “E’ un modo – commenta la referente Maria José Fava – per esserci e affermare come le mafie ledano i diritti di tutta la collettività“. Per Libera “partecipare ad un processo come questo è anche un modo per affrontare il legame che può insinuarsi tra pezzi di politica ed economia, capaci di sfruttare norme ed attività imprenditoriali per interessi illegali”.

 

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