Livorno Ferraris: ubriaco vuole aggredire la moglie, bloccato dai Carabinieri tenta di lanciarsi da un finestra

 

Ubriaco e pronto ad aggredire, al proprio rientro a casa, la moglie, un 60enne di origine siciliana ma che abita a Livorno Ferraris, è stato fermato con fatica dai Carabinieri, intervenuti dopo la richiesta di soccorso della donna, che lo hanno preservato anche dal tentativo di suicidarsi buttandosi da una finestra.

 

Tutto è accaduto la scorsa notte, fonda, verso le 4. Ai carabinieri di Vercelli è giunta una richiesta telefonica di intervento da parte di una donna di Livorno Ferraris. Lei asseriva di trovarsi in casa da sola ma di aver paura del rientro del marito in quanto temeva che potesse ritornare ubriaco e aggressivo.

 

A casa della donna è stata subito inviata una pattuglia della stazione di Livorno Ferraris che constatava la veridicità della chiamata. Lei era a casa, affacciata, ad attendere i carabinieri. La donna è subito apparsa alquanto spaventata: stava attendendo impaurita il rientro del marito che al telefono le era sembrato ubriaco ed arrabbiato. Temendo che potesse farle del male, aveva chiesto aiuto. La donna asseriva di essere a casa da sola. I carabinieri decidevano così di controllare le vie attorno all’abitazione, rintracciando poco distante l’uomo, un 60 enne di origine siciliana, palesemente in stato di ebbrezza tanto che camminava barcollando sulle gambe. I militari decidevano così di accompagnarlo a casa per evitare che potesse essere investito da qualche automezzo in transito. Appena entrato in casa, tuttavia, l’uomo si arrabbiava contro la moglie apostrofandola con frasi offensive e minacciose. Nonostante l’intervento dei carabinieri che cercavano di calmarlo, lui, imbufalito, continuava a minacciare la moglie, per poi aprire la finestra asserendo di volersi gettare nel vuoto. L’esagitato è stato quindi bloccato da un carabiniere che a fatica è riuscito contenerne l’esuberanza poiché il soggetto opponeva una strenua resistenza colpendo con diverse gomitate il militare allo scopo di liberarsi dalla presa. Solo grazie all’intervento di un’altra pattuglia dei carabinieri, questa volta dalla stazione di Crescentino, i militari sono poi riusciti a bloccare l’esagitato che è stato arrestato. Il carabiniere che per primo aveva tentato di bloccare il soggetto è stato poi costretto a ricorrere alle cure mediche, riportando lesioni alla mano guaribili in 7 giorni.

L’arrestato, nella mattinata odierna è comparso davanti al Tribunale di Vercelli dove è stato convalidato l’arresto e fissato il processo per il 22 gennaio.

 

I Carabinieri, prendendo spunto da quanto accaduto, tengono a ricordare che: “L’obiettivo principale da raggiungere da parte dell’Arma dei Carabinieri è sicuramente quello di esercitare un’azione preventiva efficace a favore delle persone offese, per cercare di contenere il dilagante fenomeno, favorendo il ricorso, qualora la violenza non sia ancora stata consumata, alle misure di prevenzione, quale valido strumento di deterrenza. A tal proposito va ricordato come già l’art.8 del D.lgs n.38/09, poi convertito, avesse introdotto la possibilità da parte dell’Autorità di PS provinciale, di ammonire il soggetto autore della condotta, attraverso un’intimazione formale a tenere un comportamento conforme alla legge. Per meglio contrastare gli episodi di percosse o di lesioni, maturati in ambito familiare e di relazioni affettive, il legislatore ha esteso la misura preventiva dell’ammonimento anche a questi ultimi casi: in particolare attraverso una segnalazione diretta al Questore, anche da parte di un soggetto diverso dalla persona offesa (purchè in forma non anonima) ed anche in mancanza di querela, si può procedere all’ammonimento dell’autore del fatto. Ulteriore elemento caratterizzante si rinviene nella possibilità di richiedere al Prefetto del luogo ove risiede il proposto, l’applicazione della misura della sospensione della patente di guida per un periodo da uno a tre mesi. Va altresì ricordata la possibilità di rilasciare il permesso di soggiorno nei confronti dello straniero che sia stato vittima di un delitto realizzato nell’ambito della violenza domestica. Non meno importante, infine, è l’istituto del ricorso al gratuito patrocinio a favore delle vittime di violenza di genere nonché quello dell’obbligatorietà dei provvedimenti in materia di armi/munizioni (ritiro e sequestro cautelativo)”.

 

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