La densa, inebriante e pirotecnica stagione estiva della Camerata Ducale è stata chiusa, ieri sera, dal Concerto per la Patronale in Sant’Andrea, giunto alla venticinquesima edizione consecutiva: un affascinante, godibilissimo concerto del soprano di origini russe e ucraine Ekaterina Bakanova con la Camerata Ducale (a pieno organico) diretta dal Guido Rimonda.
Dopo il “benvenuto” al pubblico di Cristina Canziani, del vice sindaco Massimo Simion e dell’assessore agli Enti Culturali Gianna Baucero, il concerto è incominciato di fronte ad una platea foltissima ed entusiasta (c’era anche l’arcivescovo Marco Alrnolfo, con il sacrdote ed ex flautista della Ducale don Luciano Condina) con la celebre “Ouverture” delle Nozze di Figaro di Mozart. Poi, via via altri brani celebri e celeberrimi, per orchestra sola e con la bellissima voce di Ekaterina Bakanova, fino allo struggente “Inno alla luna” di Dvorak. Toccante la dedica ad un fan della Ducale, Jonathan Capelli, appena scomparso, che Rimonda ha fatto prima di dirigere la “Pomp und circumstance” di Elgar.
Due i bis con cui il soprano e la Ducale hanno ringraziato il pubblico per gli scroscianti applausi e, nell’intonare l’”Ave Maria” di Desdemona dall’Otello verdiano, Ekaterina Bakanova ha detto di essere felice di essere per poter onorare la festa patronale dei vercellesi con i musicisti della Ducale. Quindi, visto che gli applausi non terminavano, ha proposto un altro bis, ripetendo, quell’“O mio babbino caro” dal Gianni Schicchi di Puccini, che già aveva incantato il pubblico nel programma. Al termine ancora un saluto e l’augurio di Gianna Baucero ai vercellesi.
Ora la Ducale, che praticamente ha suonato o proposto concerti ogni settimana, o quasi, dallo scorso settembre, si prenderà qualche giorno di riposo, per poi ripartire, il 24 e il 25 settembre, a Vercelli e a Fontanetto Po con il sesto Viotti Day&Night.