La Valsesia promuove l’uso sostenibile del legname

È ormai realtà il progetto pilota dell’Unione Montana dei Comuni Valsesiani che riguarda l’adozione di una politica di tutela dell’ambiente e del paesaggio mediante un uso sostenibile del legname e dei suoi derivati.

È infatti entrato nel vivo un lavoro che ha preso il via nel 2016 e che vede l’Ente montano valsesiano partecipare al progetto Interreg-Alpine Space CaSCo con il primario obiettivo di ridurre le emissioni di C02 legate all’utilizzo di legnami da costruzione attraverso la certificazione della provenienza del legname stesso. Più breve è la fase di trasporto, minore sarà l’impatto ambientale del materiale.

«Nell’ambito del progetto Carbon Smart Communities (CaSCo) che vede coinvolti diversi partners dell’arco alpino con il primario obiettivo di ridurre le emissioni di CO2 – spiega il dottor Giovanni Maiandi, direttore di Monterosa Foreste – l’UMV ha messo a punto un protocollo per la predisposizione dei bandi, che troverà applicazione già nelle prossime gare d’appalto. Esso costituirà uno strumento fondamentale per l’impiego di legnami a provenienza tracciabile – continua Maiandi – siccome, nonostante la normativa sugli appalti e i cosiddetti CAM (Criteri Ambientali Minimi) pongano regole precise in merito, queste risultano difficili da applicare e sovente sono disattese. Siamo dunque ora impegnati a spiegare a tutti coloro che lavorano con il legname cosa cambierà grazie a questo protocollo».

In sostanza, saranno richieste ai fornitori tracciabilità e sostenibilità della filiera di approvvigionamento, riconoscendo punteggi premianti a chi dimostra di utilizzare legname raccolto e lavorato a brevi distanze. Contemporaneamente si attuano iniziative volte ad aumentare la disponibilità sul territorio di materia prima certificata GFS (Gestione Forestale Sostenibile).

Per acquisire la conoscenza della nuova policy dell’Unione Montana Valsesia (UMV) soggetti pubblici e privati provenienti da diverse aree del Piemonte si sono riuniti il 10 ottobre nella sede dell’Unione Montana, a Varallo, per partecipare ad un corso nel quale è stato illustrato il protocollo a tecnici, aziende, funzionari e amministratori degli enti pubblici, con l’obiettivo di indicare delle modalità pratiche per applicare concretamente la normativa e valorizzare, al contempo, una risorsa rinnovabile del nostro territorio oggi poco utilizzata.

«Nonostante il territorio piemontese abbondi di aree boschive – aggiunge Maiandi – il legname locale viene usato principalmente come combustibile, mentre per le costruzioni prevale l’uso di legname da importazione, con un grave danno ambientale prodotto proprio nella fase del trasporto, che è quella più inquinante ma anche quella su cui è meno difficile incidere con le proprie scelte: il nostro messaggio forte e chiaro agli operatori tecnici ed alle amministrazioni pubbliche è proprio quello di esigere che la distanza di provenienza del legname venga certificata, e che l’utilizzo di legname del territorio venga premiato sulla base della sostenibilità ambientale».

Parte quindi dalla Valsesia un importante messaggio di attenzione alla sostenibilità ambientale, con un occhio di riguardo anche alla tradizione: «Utilizzare il legname del nostro territorio – dice infatti il Presidente dell’Unione Montana dei Comuni della Valsesia, Pierluigi Prino – ha una duplice valenza: da un lato ci consente di tutelare l’ambiente e dall’altro di conservare professionalità artigianali legate alla tradizione territoriale, che con l’uso dei prodotti in legno standardizzati si stanno sempre più perdendo. Mi auguro che, così come abbiamo fatto noi in Unione Montana, siano sempre di più le pubbliche amministrazioni che si impegnino per incentivare l’uso di legnami locali, ed allo stesso modo siano sempre più numerosi i tecnici e le aziende che propongano ai loro clienti legname di prossimità, in modo da avviare un percorso virtuoso che ci conduca ad aumentare la disponibilità sul territorio di materia prima in possesso della Certificazione Forestale Sostenibile».

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