Mentre è in corso la nuova e straordinaria missione di Carlo Olmo in Ucraina (il Lupo Bianco ed i suoi volontari sono partiti alle 4 di stamane, con la benedizione di don Gianfranco Brusa), segnaliamo un’altra stupenda iniziativa vercellese a favore della popolazione martoriata in fuga dalla feroce guerra scatenata da Putin. Iniziativa che non si svolge a Vercelli o nel Vercellese, ma in Veneto, in un paese vicino a Verona: a Sanguinetto.
Il diretto interessato, Paolo Ambrosini, ce ne aveva parlato in privato, chiedendoci di non dare risalto al suo progetto di accoglienza, ma oggi il giornale “L’Arena” è uscito con un maxi articolo e dunque ci sentiamo autorizzati a parlarne, senza problema.
Al cento di questa magnifica iniziativa di accoglienza c’è una Cooperativa sociale, che si chiama Igea e che ha sede a Prarolo. L’ha fondata Paolo Ambrosini e oggi ne è presidente l’eporediese Roberto Rosas. Negli anni scorsi, Igea, che si occupa dell’assistenza di disabli psichici con una propria Comunità in Abruzzo e anche di un Centro di accoglienza straordinario (Cas) di immigrati accanto alla Casa di riposo Tavallini di Borgo Vercelli, aveva partecipato, vincendola, alla gara per la gestione di un Cas anche a Sanguinetto, centro di 4 mila anime nel Veronese, Cas che era stato aperto nell’ex Albergo “Ilva”. Adesso l’ex albergo è diventato la casa per 47 rifugiati dall’Ucraina: venti donne, ventitré bambini e quattro uomini: si va da un anno e mezzo a 83 anni di età, e ci sono anche quattro cani e un gatto.

A badare a loro, una mediatrice culturale ucraina, Natalia Borysenko, che si è trasferita lì da Vercelli, dove abita con il marito, psicologi, assistenti sociali, due operatori e lo stesso Rosas. I 55 posti letto dell’albergo garantiscono a tutti una sistemazione più che decorosa; per ora colazione, pranzo e cena vengono garantiti da un servizio catering pagato, come tutto il resto, dall’Igea, ma le donne ucraine hanno chiesto la riapertura delle cucine perché sanno cucinare benissimo e vogliono rendersi utili. “Inoltre – dice Roberto Rosas -, Paolo Ambrosini ha voluto che un’intera stanza venisse ricolmata di giocattoli e peluche per i più piccoli”.

L’intesa perfetta con Prefettura e Comune farà sì che i bambini possano immediatamente frequentare la scuola. Un esempio di accoglienza semplicemente meraviglioso. Per inciso, ricordiamo che socio di Igea è anche Cham Modou, il ventiduenne del Gambia premiato da Carlo Olmo durante la sua famosa (e riuscitissima) serata del Cavallino d’Oro al Civico per il suo impegno personale rivolto ai profughi pakistani che affollavano piazza Mazzini, quando tutta la politica vercellese (di centrodestra e di centrosinistra) girava la testa da un’altra parte facendo finta che il problema non esistesse.
Sul progetto di accoglienza a Sanguinetto, una donna ha scritto ad Ambrosini: “Non smetto mai di stupirmi e di ammirare gli italiani che donano il loro cuore e la loro anima”. Le ha risposto Ambrosini: “Io invece non smetto mai di stupirmi e di ammirare il popolo ucraino. Mi inchino davanti al suo eroismo”.
Edm





