L’Asl di Vercelli sta procedendo al rafforzamento del servizio di logopedia e alla riduzione delle liste d’attesa. Lo ha annunciato oggi pomeriggio l’assessore regionale alla Sanità Antonio Saitta, rispondendo a un’interrogazione in Consiglio regionale. L’interrogazione era presumibilmente nata da un caso che era stato sollevato dall’On. Tiramani (leggi qui) in cui il parlamentare leghista sottolineava come i tempi di attesa (anche di due anni) per la presa in carica di un paziente in logopedia fossero “una follia”. Annunciando anche un intervento a livello parlamentare sulla famigerata legge Balduzzi.
Oggi la discussione del caso anche in consiglio regionale con l’assessore Saitta che ha precisato come sia “Già in corso la procedura per l’assunzione di nuovo personale per potenziare anche le ore di assistenza e rispondere al meglio alle sempre crescenti esigenze terapeutiche, aumentando l’offerta di servizi alle famiglie e ai piccoli pazienti”.
Secondo la Regione “Già adesso, la presa in carico avviene in base al livello di gravità, attraverso un percorso che prevede una valutazione da parte di tre professionisti. È infatti il pediatra di libera scelta a valutare l’eventuale necessità di una visita da parte del neuropsichiatra infantile. Questa visita non ha lista d’attesa e viene effettuata al massimo nell’arco di 15 giorni. È quindi il neuropsichiatria infantile a dover fare la diagnosi, definendo il livello di gravità e prescrivendo l’eventuale valutazione del logopedista”.
In sostanza, per la Regione, nessun bambino che ha necessità di un trattamento tempestivo resta a lungo in lista d’attesa. Oltretutto, grazie al progetto regionale autismo, già dallo scorso anno presso l’Asl di Vercelli è attiva una logopedista dedicata ai bambini con tale patologia, il cui percorso di cura avviene direttamente, senza alcun passaggio dal Cup.





