La Pro dice addio alla serie B

Niente da fare, il tanto sospirato miracolo non avviene e la Pro deve mestamente dire addio alla serie B nonostante la vittoria con la Ternana. La combinazione sfavorevole delle altre partite non lascia speranze, prima tra tutte la vittoria dell’Ascoli col Pescara. Il prossimo anno sarà Lega Pro dopo quattro anni di cadetteria. Una stagione disgraziata quella della Pro, culminata con il secondo esonero di Grassadonia proprio a inizio settimana. Avremo modo di analizzare le cause nei prossimi giorni.

Grieco manda in campo la Pro con un inedito 4-2-3-1: Pigliacelli in porta; Berra, Gozzi, Bergamelli e Mammarella in difesa; a centrocampo Germano e Vives dietro a Gatto, la sorpresa Da Silva e Bifulco; in avanti Reginaldo. De Canio si affida a Carretta e Finotto, parte dal primo minuto anche l’ex Statella.

Primo tiro della Ternana con Carretta ma Pigliacelli controlla. Al quarto d’ora dormita della difesa bianca, Carretta appoggia a Signori che vede libero Finotto il quale sbaglia la più facile delle occasioni sparando addosso a Pigliacelli. Per quanto riguarda la Pro, bene fino alla trequarti ma poi come al solito manca la concretezza sotto porta. Al 20′ bel lancio di Da Silva per Reginaldo che nemmeno riesce ad agganciare. Idem un minuto dopo con Bifulco che si trascina fuori un passaggio millimetrico di Vives. Lo stesso Bifulco è costretto a uscire per infortunio al 25′, al suo posto Kanoute che si mette subito in evidenza scaldando i guanti di Bleve. Al 35′ gol annullato a Vives per posizione irregolare forse di Gatto, anche se la decisione di Marini è del tutto inspiegabile. Al 41′ Gatto viene atterrato in area da Statella. È calcio di rigore. Sul dischetto Vives, portiere da una parte e palla dall’altra. Pro in vantaggio. Si va a riposo sul risultato di 1-0.

Al 50′ Kanoute di tacco innesca il contropiede di Germano che dopo una cavalcato di quaranta metri arriva in area e tocca per il liberissimo Da Silva che spara fuori, ma nel frattempo il guardalinee aveva alzato la bandierina. Al 55′ Ternana vicina al pari. Cross di Barone che viene deviato da Mammarella e prende una strana traiettoria finendo sul palo. Al 63′ il neoentrato Piovaccari si gira in area e mira all’angolo più lontano, Pigliacelli si distende e gli nega la gioia del gol. Al 65′ fuori Gatto, dentro Paghera. Un minuto dopo sassata di Vives che prende in pieno l’incrocio dei pali a portiere battuto. Al 69′ raddoppio della Pro con Germano che di testa sfrutta alla perfezione un cross di Mammarella. Terzo cambio per Grieco che manda in campo Alcibiade per il claudicante Bergamelli. Al 77′ la Ternana accorcia le distanze con un bel diagonale di Carretta. Gli umbri sfiorano il pari ancora con Piovaccari.

Marini concede clamorosamente sei minuti di recupero, ma non capita nulla. La Pro vince, ma è una vittoria amara perché coincide con la retrocessione matematica assieme alla Ternana. Prossimo e ultimo impegno, del tutto ininfluente, a Cittadella.

Il top. Diciamo due giocatori. Uno è Vives che a parte il gol su rigore dimostra una voglia e una grinta da fare invidia a tanti colleghi più giovani. Il pubblico si spella le mani a ogni sua giocata. Peccato sia all’ultima partita con la maglia bianca. L’altro è Kanoute. Il suo ingresso forzato al posto di Bifulco cambia l’anima dell’attacco. Sempre pericoloso con le sue progressioni, si permette anche qualche tocco di classe. Nota di merito per Pigliacelli, autore di almeno tre parate decisive.

Il flop. Limitatamente alla partita, nessuno merita l’insufficienza piena. Qualche svista in difesa da parte di Gozzi e di Bergamelli, ma normali episodi che si vedono nell’arco dei novanta minuti. Le cause di questa retrocessione vanno cercate altrove, non certo nella singola prestazione con la Ternana. Salvarsi obiettivamente era quasi impossibile.

Massimiliano Muraro

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