La Pro detta legge per 35 minuti. Poi un patatrac difensivo e il Padova dilaga: 3 a 1

 

Com’era scritto ampiamente negli astri e nei pronostici della vigilia, il Padova capolista e a punteggio pieno passa al “Piola”: 3 a 1. Tuttavia lo fa con non poca fatica perché per i primi 35 minuti in campo c’è solo la Pro di Cannavaro che sbaglia subito due gol con Schenetti con due assist di Pino (clamoroso il primo, proprio in apertura), ne fa uno meraviglioso con Iotti al 9’: doppio dribbling e poi destro al bacio sulla testa di Fortin; quindi ne sfiora un terzo con Comi al 16’. E soprattutto non fa toccare terra agli uomini di  Andreoletti, che proprio non si raccapezzano di fronte ai volitivi giocatori di Cannavaro, disposti sapientemente in campo.

Poi, al 36’, il patatrac che cambia tutto. Passador, che ha sostituito Rizzo tra i pali, sbaglia clamorosamente l’appoggio e regala palla al Padova che riparte fulmineo: Liguori crossa dalla destra e il pur esperto Sbraga liscia clamorosamente il rinvio, infilando la propria porta.

La Pro svanisce come neve al primo sole d’inverno. Schenetti che, errori sotto misura a parte, aveva finalmente fatto vedere di che pasta è fatto sparisce vistosamente dal gioco Emmanuello latita e Louati si concede pause sempre più lunghe. Il solo Iotti non basta più. Il Padova, miracolato, recupera a poco a poco idee e sostanza e nel secondo tempo dilaga.

Due cross al centro dell’area (57’ e 76’) trovano le inzuccate vincenti di Favale e Delli Carri; tra i due gol la reazione del solito Comi al 62’: altro bellissimo colpo di testa, che Fortin riesce a però deviare. Poi è c’è solo il Padova, che potrebbe aumentare il bottino, ma Passador si oppone splendidamente ad un tiro ravvicinatissimo di Valente (80’) mentre poco prima del tris di Delli Carri, Spagnoli s’era divorato un gol incredibile.

Sull’ 1 a 3, Cannavaro ci ha provato con altri cambi, ma la partita era ormai segnata. Un vero peccato, resta il rammarico per il regalo del gol del pareggio che ha riacceso un Padova che sembrava proprio senza nerbo.

Per la Pro, che aveva incominciato il torneo senza subire gol (le prime due partite, più le due di Coppa)  adesso otto reti in tre gare incominciano a preoccupare. La primissima difesa Biagetti, Marchetti, De Marino sembrava ben equipaggiata, forse occorrerebbe ritornarci. Ma il problema sembra soprattutto il centrocampo, che dà l’impressione di avere la tenuta psicologica e fisica necessaria per l’intera gara. D’accordo, il Padova può anche non fare testo (anche se per 35 minuti l’abbiamo tenuto sotto); ma martedì sera si va a Novara e lì non possiamo permetterci passi falsi.

Rosencrantz

PRO VERCELLI:  Passador: 6 – – Clemente 5,5 Sbraga 4,5  (dal 65′ Marchetti 5,5) De Marino 6, Pino 6 , Iotti 7, Louati 5,5  (dal 74′ Dell’Aquila s.v.), Carosso 5; Emmanuello 4,5 (dal 65′ Rutigliano 5,5), Schenetti 6 – – –  (dall’85’ Contaldo s.v.); Comi 6.5. A disposizione: Rizzo, Biagetti, Gheza, Cugnata, Vigiani, Casazza, Iezzi, Coppola, Sow, Serpe, Anton. All. Cannavaro 5,5.

PADOVA:; Belli, Delli Carri, Perrotta; Kirwan (dal 56′ Capelli), Crisetig (dal 77′ Bianchi), Fusi, Favale; Liguori (dal 77′ Cretella), Bortolussi (dal 62′ Spagnoli), Varas (dal 56′ Valente). A disposizione: Voltan, Bensi, Crescenzi, Villa, Granata, Broh, Faedo. All. Andreoletti.

Arbitro: Andrea Zanotti di Rimini; Assistenti Giuseppe Lipari di Brescia e Marco Colaianni di Bari; quarto uomo Alessandro Pizzi di Bergamo.

Gol: 10′ Iotti (PV), 35′ aut. Sbraga (PD), 57′ Favale (PD), 75′ Delli Carri (PD)

Ammoniti: Sbraga (PV), Rutigliano (PV), Schenetti

Spettatori: 961

Prima della gara minuto di silenzio per onorare il ds del Novara Christian Argurio, scomparso improvvisamente a soli 52 anni.

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