La corsa dei buoi di Caresana e la protesta animalista

Torna la corsa dei buoi e puntualmente tornano le polemiche con gli animalisti. Domenica 29 aprile a Caresana si correrà in onore di San Giorgio. Gli attivisti del META (Movimento Etico per la Tutela degli Animali) hanno chiesto e ottenuto di manifestare per protestare contro quello che considerano un rito barbaro nei confronti degli animali. Chiedono anche che il percorso sia coperto di sabbia per non traumatizzare gli zoccoli dei buoi e ai lati vengano poste delle balle di fieno per la loro sicurezza. Stesse richieste per la manifestazione di Asigliano.

La corsa dei buoi di Caresana è un rito che affonda le sue radici dal 1236, sempre la domenica successiva al 23 aprile, giorno in cui si festeggia il santo patrono. Due sono le ipotesi circa la sua origine. Una, attualmente meno accreditata, vuole che si sia tenuta la prima volta in seguito a un voto fatto nel 1637 per guarire la popolazione dalla peste del 1630. Oggi invece si pensa che derivi dalla fase di ritorno al paese che seguiva la processione in onore di San Giorgio, a sua volta accompagnata dall’inno “Deus Tuorum Militum”, cantato ancora adesso.

Si ritiene che il rientro dei carri dai campi con la prima distribuzione del pane in precedenza benedetto costituisca l’atto fondativo della prima corsa. Infatti, subito dopo la messa, ciascun conducente voleva essere il primo a portare il prezioso carico alla gente. Per farlo spronava i suoi buoi a superare tutti gli altri. Dapprima la competizione si svolgeva in maniera non ufficiale, poi col passare del tempo, vedendo che incontrava le approvazioni dei caresanesi, diventò un momento fondamentale dei festeggiamenti per San Giorgio.

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