La commovente lettera di saluto a Vercelli del Primario di Chirurgia, dottor Silvio Testa, che da maggio andrà in pensione

Il dottor Silvio Testa

Riceviamo e volentieri pubblichiamo la lettera del dottor Silvio Testa, primario di Chirurgia, con la quale intende congedarsi, esprimendo saluti e ringraziamenti anche alla città, in quanto da maggio l’eminente chirurgo sarà in pensione dopo 12 anni di servizio all’Ospedale di Vercelli.

 

 

 

A Vercelli

 

 “Ho combattuto la buona battaglia, ho terminato la corsa, ho conservato la fede”

Seconda Lettera a Timoteo S. Paolo di Tarso

 

Iniziava cosi la lettera di congedo del mio primo Maestro e Primario e altrettanto trovo giusto fare io.

Dopo 12 anni lascio la Direzione della Chirurgia Generale del nostro Ospedale S.Andrea .

Ritengo doveroso fare alcuni ringraziamenti dopo questa lunga esperienza Vercellese che mi ha permesso di raggiungere risultati personali e del mio gruppo affatto trascurabili e riconosciuti anche nell’ambito scientifico chirurgico nazionale. Essi rappresentano la pagina più importante della mia carriera di clinico come “Primario”, ovvero come responsabile della garanzia e della qualità delle cure, ma anche come responsabile di proposte organizzative e di indirizzi programmatici dell’assistenza , in un momento storico così difficile per la Sanità non solo del nostro territorio e della  città di Vercelli , ma di tutta la Regione e di tutto il Paese.

 

Ringrazio i Cittadini Vercellesi, sia quelli che con tanta fiducia si rivolgono alla nostra Istituzione, sia quelli che nel momento del bisogno, volgono il loro sguardo verso altri lidi. Entrambi sono stati stimolo continuo a migliorare le nostre prestazioni al fine di soddisfare i sempre crescenti bisogni di salute. Mi permetto solo di ricordare che sono i Cittadini che devono sempre premere perché tutte le istituzioni dedicate alla vita sociale, familiare e personale, soddisfino le legittime esigenze dei singoli e della comunità. In particolare, per l’istituzione “Ospedale”, i cittadini devono sorvegliare che esso sia sempre luogo di Cura e di Cultura perché solo così troveranno presso di esso le risposte attese; quindi l’Ospedale come centro di scambio di idee, pareri e contributi oltre che ovviamente come luogo di prestazioni anche di notevole complessità quali quelle offerte dal nostro S.Andrea.

I Vercellesi devono ricordare che questo è un Ospedale in grado di dare risposte e continuerà a farlo solo se essi comprenderanno quanto sia importante la costanza e il contenuto delle domande. Non sempre l’erba del vicino è proprio così verde come pare e soprattutto bisogna prima essere sicuri di ben conoscere quella che cresce nel nostro giardino.

 

Ringrazio tutte le Istituzioni pubbliche cittadine; l’appassionato dibattito politico intorno all’Ospedale, pur con le legittime differenze, rappresenta una garanzia di controllo e di verifica di quelle scelte “superiori” che possono tanto cambiare il destino del S.Andrea, dei suoi  Operatori  e da ultimo dei Cittadini. Gli Operatori, a tutti i livelli, sono sempre stati e sempre saranno pronti ad un confronto costruttivo che mantenga gli attuali, importanti contenuti, senza spinte fantasiose verso più che  improbabili progettualità.

Ringrazio le Istituzioni civili in particolare la Fondazione Cassa di Risparmio e la Lega Tumori  per il contributo tangibile di investimenti in  alta tecnologia (da ultimo la colonna laparoscopica a visione 3D di ultimissima generazione) che sono necessari per una chirurgia moderna e sicura come quella Laparoscopica, che ci ha consentito di divenire tra i centri più qualificati in Piemonte e su tutto il territorio nazionale e che i miei Collaboratori continueranno.

 

Ringrazio il Dr. Silvio Borrè con cui ho condiviso le responsabilità e le difficoltà della Direzione dei Dipartimenti a noi affidati, soprattutto nella delicatissima fase di esordio della pandemia: è stato un onore collaborare con una personalità di elevatissimo valore intellettuale, morale, scientifico e organizzativo. Auguro alla città di mantenere a lungo il beneficio della sua presenza.

 

Ringrazio il Dr. Piergiorgio Fossale che fin dai miei primi passi in Vercelli mi ha aiutato a comprendere i meccanismi ed i processi che caratterizzano questa come ogni altra realtà locale, con saggezza, sapienza e cultura: di ciò gli sarò sempre grato. La città deve essere orgogliosa di poter contare su un personaggio tanto poliedrico e appassionato della cosa pubblica.

 

Ringrazio il Prof. Franco Carcò per la fraterna amicizia ma soprattutto per la messe di consigli e di indicazioni che mi ha dispensato in questi anni. Dal suo osservatorio privilegiato, per pura passione civica, continua a mettere a disposizione della comunità una costante attenzione ai problemi del nostro Ospedale: di ciò tutti devono essergli riconoscenti.

 

Ringrazio i Colleghi Medici di Famiglia con i quali ho cercato di instaurare quel rapporto diretto ed immediato che è necessario per “l’attenzione globale” al paziente prima, durante e dopo l’atto chirurgico. Il loro contributo è la prima condizione necessaria per la difesa dell’autorevolezza culturale e clinica del nostro Ospedale; sono sicuro che ne abbiano piena coscienza.

 

Ringrazio le Direzioni Generali che si sono succedute in questi anni e con le quali ho goduto del privilegio di rapporti franchi anche se qualche volta aspri, ma da entrambe le parti sempre vissuti nell’interesse primo dell’efficienza della nostra Istituzione.

 

Ringrazio tutte le figure professionali del nostro S.Andrea, i Colleghi Clinici di tutte le Specialità, in particolare i Chirurghi Ginecologi, Ortopedici, Otorinolaringoiatri Urologi e gli  Anestesisti-Rianimatori, gli Infermieri di ogni ruolo, il personale Tecnico e Amministrativo, per l’aiuto che mi hanno dato in questi anni e che ho cercato di ricambiare con dedizione e rispetto del loro e del mio lavoro. In una Medicina che diverrà sempre più a valutazione multispecialistica e traslazionale gli equilibri clinico-diagnostici  tra i vari gruppi  sono la strada maestra per ottenere i risultati sperati: il tempo del grande clinico solo al comando si è ormai concluso! A tutti devo qualcosa, da tutti ho ricevuto, e se buoni risultati in termini di efficienza e di credibilità ci sono stati, li devo condividere con ognuno di loro.

 

Ringrazio Lorella, Nuccia, Daniela, Annuska, Simona, Antonella, Rosita e Francesca le mie fantastiche Caposala e tutti gli Infermieri e le Infermiere della Degenza e la magnifica Equipe della mia Sala Operatoria; abbiamo fatto un lungo tratto di strada insieme e tutti abbiamo ricevuto molto da questa condivisione che trascende l’aspetto clinico e tecnico del lavoro e questo porterò per sempre con me.

 

Infine ultimi, ma in realtà primi, ringrazio Gianfranco Balduzzi, Marco Daffara, Simona Ghisio,  Mario Scansetti , Gianfranco Balzaretti e i più giovani Enrica Soligo, Clemente De Rosa, Andrea Bagnassacco, Maria Teresa Grasso, oltre a Carlo Botta , Ermanno Silano, Antonello Grosso, Piero Paschè e Robertino Unio, che hanno lasciato il Reparto per quiescenza. Con loro ho condiviso le fatiche e le responsabilità della nostra difficile Arte e sarò sempre grato loro non solo per il grande contributo di professionalità ma soprattutto per avermi aiutato ad affrontare con serenità e sicurezza le innumerevoli difficoltà che costellano il quotidiano del Chirurgo. Porterò per sempre ognuno di loro, ognuno per il proprio verso, nel mio cuore. Lascio dei bravi Medici, dei bravi Chirurghi, delle brave Persone su cui la Città può e deve continuare a contare .

 

 

 

Silvio Testa

 

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3 Commenti

  1. Davvero interessante questa lettera. Vi si intravedono passione, dedizione dell’autore .. le rose ma anche molte spine di tutto l’ospedale di Vercelli (e di ogni altra struttura analoga, pubblica o privata, presumo), luci ed ombre, gli “ospiti” ne avranno avuto per lo meno un vago sentore. Si tratta di una presa di posizione accorata e a tratti apertamente polemica, certamente soggettiva ma, mi pare, scritta da una persona sincera e professionale. Mi giunge inattesa dato che mi trovo in discreta salute da almeno 12 anni, fino a questo istante compreso. Ora, nella lettura, mi vengo a sentire già un po’ peggio, rammaricato di non esser “peggiorato” in tempo (prima o poi dovrà accadere) per consegnarmi, fiducioso, “nelle mani” (metaforiche o non) del dr. Testa. Sto tornando ad aver istintivamente più fiducia nell’Astrologo.

  2. Mia madre è morta x mancato soccorso. Se I vari medici interessati avessero tutti fatto il loro dovere mia madre sarebbe ancora in vita.. Quindi non è proprio come si dice della sanità vercellese…. Tutto rose e fiori.. Purtroppo…. 😭

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