Il Piemonte pur puntando molto sulla “banda ultra larga” rischia di perdere i finanziamenti europei per la sua messa in atto in tutta la regione a causa della burocrazia romana. Per questo l’assessore regionale all’innovazione, Matteo Marnati, che ha lanciato l’allarme, chiede la gestione commissariale in capo alle Regioni.
L’allarme è stato lanciato oggi dallo stesso Matteo Marnati rispondendo a una interrogazione di Alessandra Biletta (Fi) sullo stato dell’arte dell’infrastrutturazione della banda ultra larga in Piemonte e su quali iniziative s’intendano adottare per la riduzione del divario digitale che colpisce in particolare le zone montane del territorio regionale.
“Da giugno 2019 abbiamo più volte sollecitato di acquisire un piano aggiornato da parte di Open Fiber – ha spiegato l’assessore – che ci potesse fornire un quadro esaustivo in merito alla pianificazione dell’opera per poter informare tutti i soggetti interessati mentre al ministro competente si è evidenziato il rischio di perdere i fondi comunitari a causa del mancato raggiungimento dei target di spesa previsti nel 2019. Abbiamo anche sollecitato il governo a farsi carico di un preciso e dettagliato cronoprogramma, a velocizzare l’assegnazione delle risorse e a posticipare la conclusione delle opere entro il 2023».
«Dai dati forniti da Infratel – società in-house del Ministero dello Sviluppo Economico – risulta che sono 1.298 i progetti definitivi approvati in fibra ottica di cui 490 esecutivi, 1.157 quelli definitivi approvati in tecnologia wireless di cui 154 esecutivi. Risultano essere tre i cantieri che hanno superato il collaudo definitivo quelli di Bognanco (Vco), Carrù (Cn) e Serravalle Sesia (Vc)”.
“L’amministrazione regionale è ben consapevole dei gravi ritardi sia nella progettazione che nella realizzazione dei lavori – ha spiegato l’assessore – e soprattutto che non possano essere in alcun modo giustificati né dal mancato rilascio delle autorizzazioni necessarie da parte degli Enti locali né dall’emergenza Covid-19”.
Per questa ragione Marnati ha sottoscritto assieme con tutte le Regioni italiane un documento in cui si chiede “di velocizzare la posa dell’infrastruttura, non escludendo la gestione commissariale del piano nazionale”.