Incantevole la presentazione serale di Casa Piazza Maggiore

Mario Bona illustra il bellissimo recupero dell’edificio alle sue spalle (foto Greppi)

E’ stata un successo, iri sera, la presentazione pubblica del bellissimo restauro di Casa Piazza Maggiore da parte della ditta “Bona 1858” che l’ha realizzato in poco più di un anno. A seguire l’illustrazione del restauro – anche sullo schermo allestito sulla plancia di piazza Cavour, proprio sotto l’edificio – con un sapiente pizzico di storia vercellese, ad opera del titolare dell’impresa di costruzioni di viale Garibaldi Mario Bona, un folto pubblico: tra gli spettatori l’assessore comunale Mimmo Sabatino e il consigliere regionale Carlo Riva Vercellotti.

Mario Bona ha spiegato che la casa, nella sua forma attuale, deriva dalla riunificazione di tre fabbricati precedenti, eseguita nell’ultimo quarto dell’Ottocento, dell’architetto Giuseppe Locarni, che ha anche realizzato la Sinagoga di via Foa. Pr fare questo tipo di intervento sei restauratrici, con il coordinamento di Tiziana Carbonati e la supervisione dell’architetto Vittorio Garis dello Sportello unico dell’Edilizia Privata del Comune di Vercelli, hanno studiato a fondo la storia dell’edificio anche attraverso immagini fotografiche fornite dal curatore del Museo Borgogna Cinzia Lacchia.

Il pubblico iri sera in piazza Cavour (foto Greppi)

Bona ha chiarito che alcun elementi ornamentali, ad esempio le pigne, sono state aggiunte direttamente dalle restauratrici e così pure si è deciso di fare per le immagini decorative, come quelle nei medaglioni, visto che le originarie non erano assolutamente più recuperabile. “Avevamo anche pensato – ha detto l’architetto Bona – di inserire immagini di compositori famosi, come Mozart, Beethoven, ma poi ci siamo detti che sarebbero state fuori luogo. Cosicché abbiano scelto di optare per un episodio storico che riguardava la nostra città e proprio questo luogo specifico: l’incontro fra Carlo Magno, nell’801 a Vercelli, con gli ambasciatori del Califfo Harun-al-Rashid, che gli donarono due elefanti”.

Carlo Magno decise di non portare subito in Francia i pur graditi ma ingombranti doni, perché sulle Alpi era caduta molta neve, e li lasciò nella nostra città per diverso tempo, accuditi sotto quello che venne quindi definito  “il portico degli elefanti”, nell’attuale via Cavour, dove adesso c’è un bar-ristorante. Sui medaglioni sono quindi stati ritratto Carlo Magno, la moglie Ildegarda, Il Califfo e l’ambasciatore arabo che incontrò l’imperatore del  Sacro Romano Impero a Vercelli.

Il racconto del restauro è stato agile e interessante, e il pubblico se l’è gustato dalla prima all’ultima parola, apprezzando anche le belle immagini, a corredo, proiettate sullo schermo. Ha detto Carlo Riva Vercellotti: “La bellezza di questo recupero è attestata anche dal fatto che è stato fatto senza che si veda un solo filo elettrico: una meraviglia non solo per la piazza, ma per l’intera città”.

 

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2 Commenti

  1. Il colpo d’occhio è molto hard .. la qualità del lavoro direi proprio, OTTIMA !!.. qualcuno non l’ha apprezzato ed io non saprei dire se son valse solo le foto dell’epoca .. di fine ottocento .. o c’era qualche .. incisione a compendio e giustificazione ,,?? sono davvero state quelle a risultar decisive nel dispiegare il progetto (ma .. le foto .. non erano in bianco e nero !!!?) ? .. la decisione di inserire alcune storie interessanti avvenute .. nei pressi, mi pare un po’ disinvolta ma in fondo accettabile. Il mondo non è stato fatto in un sol giorno .. via! .. e, concordo, meglio le immagini rappresentate (faranno la gioia delle guide turistiche) rispetto alle ipotizzate, relative a Mozart e Beethoven .. menomale che giammai si pensò ad effigiare Gianmario Comi e Della Morte laureati!
    Intanto, dopo il Monte dei Paschi (che ancora ci manda in vacanza .. a Siena) .. ora il nuovo edificio se la vede con la vecchia e inqualificabile sede della Cassa di Risparmi, ora Bar di Dispendi.

  2. Lodevole l”opera di restauro,fatta con sapiete maestria e amore.
    Ho osservato donne,con le loro tute bianche, inginocchiate per ore in silenzio,mentre lavoravano intensamente dietro alle protezioni,costantemente concentrate.
    Pregievole la presentazione storica che ha donato alla piazza Cavour ancor più splendore.
    Grazie,come Vercellese innamorato di questa città.

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