Il nuovo Questore Sergio Molino insediato a Vercelli

Ha iniziato oggi la sua nuova avventura a Vercelli il neo Questore Sergio Molino, 55 anni, che arriva da Torino dove ricopriva l’incarico di Vice Questore Vicario. Molino succede a Rosanna Lavezzaro la quale, dopo aver salutato Vercelli, si è insediata, sempre oggi, a Novara.

Il nuovo Questore di Vercelli, Sergio Molino

Sergio Molino, sposato, con una figlia, è un investigatore di razza, ben conosciuto alla Questura di Torino per i tanti casi risolti e per la brillante carriera che dopo 22 anni alla Mobile, dove aveva iniziato a lavorare nell’agosto del 1990, lo ha portato pima nell’antimafia, poi alla direzione del Commissariato Dora Vanchiglia, uno dei più “difficili” del capoluogo, che comprende il quartiere multietnico di Porta Palazzo e dove la questione “ordine pubblico” è da sempre prioritaria, fino a ricoprire incarichi di vertice nella stessa Questura torinese diventando vice questore.

Molino, incontrando stamattina i giornalisti in Questura, ha spiegato di voler riprendere il lavoro là dove l’aveva lasciato il Questore uscente: “partendo dalle persone, dal rapporto umano con la cittadinanza e con le istituzioni – e infatti ha già avuto un primo colloquio con il Prefetto -, per creare un clima di serena e positiva collaborazione, indirizzato alla creazione della sicurezza della città e dei cittadini”. Ha poi ripreso anche lui le parole dell’avvocato Casalini che in un famoso aforisma aveva detto che “le città sono persone”.

Il dott. Molino, che si è confessato tifoso della Juventus ma interessato anche a vedere la Pro Vercelli, oltre che un appassionato di musica Rock e di fotografia, nella sua carriera ha affrontato casi assai complessi. Come quello risolto con successo con la cattura del serial killer Minghella. Oppure come l’indagine definita “del sosia” quando, appena all’inizio della sua carriera, siamo nel 1991, e grazie ad una sua intuizione e alla caparbietà di quello che riteneva non tornasse nelle indagini (ciò seppure fosse un giovane investigatore), riuscì a catturare un molestatore e violentatore le cui vittime avevano riconosciuto e fatto arrestare altre due persone. Il vero balordo venne così catturato solo dopo che una vittima, mettendo in atto un coraggioso piano ben architettato, venne convinta a fare da esca e a reincontrare il suo aggressore, per farlo confessare in una ardita azione orchestrata dalla polizia.

Ci sono stati poi, ovviamente, diversi altri casi, brevemente ricordati oggi, negli altri ambiti in cui ha operato come la lotta alla criminalità albanese, la cattura della “banda dell’aids”, il contrasto al traffico di droga e alla criminalità organizzata calabrese.

Un uomo schietto, che nella sua lunga carriera, seppure sia ancora anagraficamente giovane, ha alternato capacità operative e investigative significative in azioni importanti, a funzioni di comando e direzione di alto livello. Un Questore di esperienza dunque, per Vercelli. Un’esperienza che oggi lui stesso ammette di voler trasmettere ai giovani poliziotti ai quali consiglia di “saper ascoltare, di avere la capacità di apprendere il mestiere da chi ha esperienza senza aspettare di vederselo insegnare, di applicare sempre la massima meticolosità e il massimo impegno in quello che si fa”.

 

Luca Avenati

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