Il bellissimo, toccante omaggio del “suo” Museo Leone ad Amedeo Corio

Lo scoprimento dela targa (foto Renato Greppi)

Sulla targa c’è scritto: “Sala di Lettura Amedeo Corio. Presidente del Museo Leone e dell’Istituto di Belle Arti dal 1992 al 2014”.

E’ l’omaggio che il “suo” Museo Leone ha fatto ad Amedeo Corio nel centesimo anniversario della nascita (e decimo della morte), dedicando la sala al primo piano del Museo che, di fatto, già tutti chiamavano “sala Corio” (come ha ricordato il conservatore Luca Brusotto), ma adesso c’è l’ufficialità. La targa è stata scoperta sabato pomeriggio, di fronte a tantissimi vercellesi, sindaco Roberto Scheda in testa, dalla nipote di Corio, Emanuela Corio Rosa, e dal presidente del “Leone”, e successore di Corio, Gianni Mentigazzi. 

La folla alla commemorazione di Corio (Greppi)

Prima dello scoprimento il sindaco Scheda, visibilmente commosso, ha ricordato di essere entrato giovanissimo, nel ‘70, nella giunta comunale Boggio trovando in Amedeo Corio un valoroso collega. Poi il ricordo degli ultimi mesi di vita del presidente del Belle Arti, che era preoccupato per un problema non di poco conto sul tetto di Palazzo Tizzoni, di proprietà del Belle Arti. “Ero assessore ai Lavori pubblici – ha detto Scheda – e dissi che il Comune sarebbe intervenuto. Ne fu felice, ed io di averlo reso tale. Pochi mesi dopo ci avrebbe lasciati”.

Dopo lo scoprimento della targa (preceduto da affettuosissime parole della nipote), c’è stata una breve visita alla sala lettura, dopodiché tutti i presenti sono scesi al pianterreno dove, nella Sala delle Cinquecentine, Corio è stato commemorato da Luca Brusotto, da Anna Maria Rosso, il precedente conservatore del Museo, e da Massimiliano Caldera, grande storico dell’arte e funzionario della Sovrintendenza ai beni artistici che aveva collaborato con Corio alle grandi opere di restauro e allestimento del Museo.

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