Oggi in conferenza stampa, con quasi tutta la sua giunta (Sabatino, Simio, Pasquino, Prencipe e Campominosi) il presidente del Consiglio Romano Lavarino e la dirigente dell’Urbanistica Liliana Patriarca, il sindaco Roberto Scheda ha fatto il punto sulla situazione dei principali maxi cantieri ancora aperti in città, ringraziando il suo predecessore, Andrea Corsaro, e gli assessori uscenti (alcuni dei quali adesso sono con lui) per avere investito qualcosa come 150 milioni per opere importanti che stanno cambiando radicalmente il volto della città.
E vediamo dunque i principali cantieri aperti e in procinto per chiudere.
Partiamo dal vecchio cavalcavia Tournon, quello del Belvedere che doveva, secondo le previsioni, essere riaperto il 31 dicembre. Invece così non può essere perché, durante le prove definite “di strappo”, eseguite dalla società specializzata “Tecnopiemonte” su due travi di via Monviso, sono stati riscontrati dei valori di resistenza bassi, attribuibili aduna scarsa aderenza dello strato superficiale del calcestruzzo (il cosiddetto “copriferro”) al nucleo resistente della trave. Ovviamente sono state eseguite analoghe prove da strappo su tutte le altre travi della struttura, che non hanno fatto registrare ulteriori problemi.
Però è indispensabile intervenire con tecniche super sofisticate sulle due travi; poi si dovranno completare gli ultimi lavori previsti nel progetto originario (l’armatura del marciapiede di corso Randaccio, completata al 70 per cento: la rilevazione è del 15 novembre scorso) e dunque la fine dei lavori, condizioni atmosferiche permettendo, è stata prorogata al 15 febbraio, quarantacinque giorni in più rispetto al previsto. “Non potevamo fare diversamente – ha detto il sindaco – il cavalcavia sarà riaperto rispettando tutti i crismi della sicurezza”.
Dal 6 dicembre (quando accadranno altre cose, che poi diremo) il cavalcavia potrà perè essere percorso dai pedoni, che saliranno, per accedervi, dalla scalinata situata a ridosso dell’ingresso del maxi parcheggio tra largo Martiri della Libertà e via Alpi. Il tratto sarà percorribile tutti i giorni (domenica compresa) dalle 7,30 alle 17: da lì, i pedoni potranno raggiungere corso Randaccio (e viceversa).
E veniamo invece a corso Avogadro di Quaregna. Qui, finalmente, il sindaco ha potuto fare l’atteso annuncio: l’importantissima arteria, completamente rifatta dopo l’abbattimento del cavalcaferrovia, sarà disponibile a partire da venerdì 6 dicembre. Quel giorno saranno passati quasi esattamente quattro anni da quando l’allora sindaco Corsaro (era il 7 dicembre 2020) annunciò la chiusura del cavalcavia per quella che ancora oggi l’architetto ha definito come una forte e non risolvibile “fragilità della struttura in cemento armato”.
Delle operazioni per arrivare alla soluzione attuale, un lungo viale alberato, dotato anche di una ciclabile, che congiunge via Trino a corso Bormida, con il passaggio a raso della ferrovia, con una nuova rotonda all’altezza di via Zambeccari, con più di cento segnali stradali abbiamo parlato a lungo in questi anni e anche nelle ultime settimane. Finalmente sarà possibile disingolfare buona parte delle vie a ridosso dell’ospedale che in certe ore del giorno diventavo quasi impercettibili perché il traffico in entrata da Vercelli dalla direzione di Asti-Trino e dal casello di Larizzate non aveva altro sbocco che via Trino e via Paggi.
Dunque il 6 dicembre sarà una data importante (Scheda e l’assessore Antonio Prencipe hanno sottolineato che la loro amministrazione è in carica da meno di quattro mesi) per la circolazione viaria cittadina. Ma sarà anche importante, come ha messo in luce il sindaco, perché in quello stesso giorno saranno disponibili anche i 184 posti auto nuovi ricavati in via Birago, che porteranno il numero degli stalli gratuiti disponibili dietro alla stazione, ma a ridosso della stessa, a ben 310.
Inoltre Scheda ha ricordato che con lo spostamento in un’area tra via Birago via Latina del parco autobus (elettrici) Atap, attualmente in corso Gastaldi, saranno ricavati altri 500 posti auto, tutti vicinissimi alla stazione ferroviaria. E ha aggiunto che, per il momento, non è in discussione il ritorno a Rfi del grande parcheggio ricavato dal Comune sulla sinistra della stazione stessa: Rfi ha in mente di affidarlo ad una ditta specializzata che venderebbe poi il “pacchetto”: abbonamento al treno più posteggio garantito. Ma questo, se accadrà, assai più avanti.
Infine, sono stati toccati anche i problemi riguardanti via Natale Palli e la Torre Libraria all’ex Pisu: per quanto riguarda il primo l’auspicio è riuscire a sbloccare la situazione in fretta (come ha assicurato l’assessore alle Opere Pubbliche Massomo Simon); sulla Torre libraria, si sta invece valutando di sciogliere il contratto con la ditta appaltatrice (immobile da tempo immemorabile) e di avviare un nuovo appalto.
Edm






Detto Senza alcun intento umoristico:
c’è di che esser moderatamente soddisfatti:
1. Un rinvio di soli 45 giorni a fronte di impre-visti
con il cantiere ch’è tutt’unrumorosobrulicare
non ammette piagnistei
2. la riapertura del 6 darà un gran contributo
alla viabilità, inoltre, i lavori relativi al neo-viale
a quanto mi risulta da persone ben competenti,
ciclabile compresa,
son stati fatti a regola d’arte (non chiedetemi
a quale sindaco far le lodi)
3. la stessa data scelta, del 6.12.24
è, in tutt’evidenza un climax, un bell’AUSPICIO
sulla previsione sopra abbozzata .. e promette
una sempre più rilassata viabilità,
“esiti” in crescendo (6 … 12 … 24)
4. infine la notizia sulle centinaia di nuovi posti auto
… fossero anche stati calcolati ottimistica-
mente, sarebbero, come si suol dire,
“TANTA ROBA”
….
Un po’ meno bene in Natal Palli …2 …
E la torre libraria, con il cavallino-rifiuto
e tempi, se non biblici .. enciclopedici
.. da Treccani in 58 volumi, “LUSSO”
(speriamo senza ulteriori, futuri,
remoti “aggiornamenti”)