I sindacati contro la Regione sulle assunzioni di infermieri: troppi fondi non spesi, si proceda a reclutare nuovo personale

Il Nursing Up, sindacato degli infermieri e delle professioni sanitarie, ha partecipato oggi alla conferenza stampa unitaria indetta da tutte le sigle sindacali del settore (Fp Cgil, Fp Cisl, Uil Fpl, Fials, Nursind), sulla gestione del sistema regionale della Sanità e in particolar modo sull’incredibile nulla di fatto per le nuove assunzioni dopo mesi e mesi di trattative, accordi e promesse da parte della Regione.

Il Segretario Nursing Up Piemonte e Valle d’Aosta, Claudio Delli Carri, presente oggi alla conferenza stampa al salone Pia Lai della Cgil, tiene a ribadire l’imprescindibile necessità di avviare subito una massiccia campagna di nuove assunzioni di infermieri e professionisti della sanità nella nostra regione. Spiega Delli Carri “Quello a cui assistiamo nelle politiche di gestione della sanità in Piemonte, assomiglia davvero ad un disastro.

A quanto ci risulta ci sono 50 milioni di euro alla voce tetti di spesa del personale che non sono stati spesi sul 2022, fondi che equivalgono a più di 1000 assunzioni non fatte. E poi vediamo aziende sanitarie che continuano a esternalizzare i servizi e non fare le assunzioni, in taluni casi lasciando anche scadere le graduatorie già acquisite. Esattamente il contrario dell’accordo con la Regione che abbiamo concluso mesi fa, che prevedeva le assunzioni e la reinternalizzazione dei servizi salvaguardia della gestione pubblica e della spesa di denaro pubblico. Si assiste ad un incredibile lassismo nel mettere in atto ciò che viene pomposamente annunciato: pensiamo ad esempio al decreto Calabria che ancora non è stato finanziato nel 2023, fatto che si traduce in 23 milioni in meno a disposizione che corrispondono a circa 1000 assunzioni in meno. E poi, che dire delle applicazioni legislative per i potenziamenti del servizio sanitario pubblico: 87milioni che equivalgono a 2000 assunzioni in meno? Se sommiamo il non speso dei tetti di spesa del 2022 alla questione del decreto Calabria 2022-2023-2024 (60 milioni) abbiamo più 87 milioni delle leggi dello stato non attivate per 2023, si arriva a una cifra con cui si potevano assume 4000 risorse umane! Questa è a tutti gli effetti una gestione della sanità regionale che porta verso un disastro annunciato dove a farne le spese saranno gli utenti con una possibile diminuzione dei servizi erogati per mancanza di personale. È ora che la Regione si attrezzi concretamente per realizzare gli accordi e le promesse fatte”.

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1 commento

  1. Sono anni che s’è preso questo andazzo, avanti ancora un po’ e i sindacati potrebbero pensare di dover un giorno scendere in piazza.

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