Gaffe dell’Asl che fa le condoglianze alla famiglia di un neonato che non era morto

Ieri pomeriggio anche noi di TgVercelli abbiamo ricevuto un comunicato stampa in cui l’Asl porgeva “le più sentite condoglianze” alla famiglia di un neonato che, sempre secondo il comunicato, era morto all’ospedale di Novara, dopo essere stato invano soccorso – dopo un cesareo d’urgenza – dai ginecologi, pediatri e rianimatori del “Sant’Andrea”.  Per fortuna della famiglia, il nascituro, tutt’ora ricoverato in condizioni molto gravi presso la terapia intensiva del Maggiore di Novara, non era morto.

Pochi minuti dopo l’infelice comunicato, l’Asl ha subito invitato una “errata corrige” chiedendo a tutti i giornali di non tenere conto dell’invio precedente, senza però spiegare il perché, ma almeno un giornale on line – non il nostro – era già uscito con la notizia.

Durissimo il commento del parlamentare Paolo Tiramani, che chiede “risposte adeguate” al direttore generale dell’Asl Angelo Penna.

Scrive il deputato valsesiano in una nota su questo fatto: “La febbre da notizia colpisce anche l’Asl di Vercelli che di mestiere dovrebbe salvare vite umane anziché affrettarsi a comunicare quello che succede al suo interno. Una corsa per click e notorietà che si scontra col rispetto alla riservatezza per cui ha diritto una famiglia che si rivolge a una struttura ospedaliera. La notizia sul neonato morto poco dopo il parto e del dramma di una coppia, prima di essere resa nota deve essere prima di tutto verificata e accertata. Una lezione base che soprattutto i responsabili della comunicazione di una struttura sanitaria non possono transigere, proprio loro devono fare di tutto per evitare la rincorsa alla notizia con maggiore rispetto per le condizioni psicologiche e fisiche di chi le sta vivendo”.

Continua Tiramani: “Ci sono dei protocolli sanitari e deontologici da rispettare, per i medici come per la comunicazione. Ci sono anche autorità preposte che speriamo intervengano al più presto per le adeguate verifiche, dall’Ordine dei medici a quello dei giornalisti. Riteniamo gravissimo il fatto che sia proprio l’ufficio stampa dell’Asl a comunicare una notizia del genere passando sopra i sentimenti di una famiglia e dei suoi cari, e soprattutto che il direttore generale Angello Penna ne abbia autorizzato la diffusione senza alcun rispetto deontologico. Ci aspettiamo ora un intervento con misure adeguate alla gravità del fatto”.

A di là della comunicazione sbagliata, adesso la cosa assolutamente più importante è che il bambino ce la faccia.

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