Finocchi: “Se la politica e la città continuano a tacere il mega impianto compost passerà”

 

Da dieci anni Fabrizio Finocchi, funzionario regionale ed ex politico e amministratore preparato e stimato, commenta sul settimanale “Notizia Oggi” i fatti politici salienti della nostra provincia (ma anche nazionali) in una seguitissima rubrica dal titolo buzzantiano: “Lettere dalla Fortezza Bastiani”, con la firma “Giovanni Drogo” (il protagonista de “Il deserto dei tartari”). La rubrica ha successo perché Finocchi è un commentare sapido, in grado di scrivere – con pacata incisività, dote ossimorica assai rara – senza mai sposare interessi di parte. Le sue riflessioni da sempre sono stimolo per la politica vercellese che, quando sgarra, viene rimbrottata da Finocchi con jab, alla Alì, che non demoliscono, ma fanno male.

Sul giornale di oggi diretto da Daniele Gandolfi “Giovanni Drogo” si occupa del problema dell’impianto Enerver (produzione di compost e biometano con il trattamento dell’umido organico) proposto da Polioli Bioenergy sui terreni occupati dalla Polioli fin dal 1982. Eloquente il titolo dell’articolo: “‘Letamaia’, il silenzio della politica”. Visto che dal 2007 al 2010, Finocchi è stato assessore all’Ambiente della Provincia, ci è parso interessante andare ad approfondire con lui i temi trattati nel suo articolo. Di solito nelle interviste ci si dà del “lei”, noi, che ci conosciamo da circa trent’anni, non faremo nemmeno finta di farlo.

Fabrizio, nel tuo articolo tu parti da un presupposto: questo impianto s’ha da fare perché, nel caso che non si facesse, Polioli dovrebbe occuparsi della bonifica milionaria dei terreni in cui ha operato come industria chimica per poco meno di quarant’anni.

“Mi sembra un fatto incontrovertibile. Io dovrei bonificare un’area fortemente compromessa spendendo una cifra rilevante. Meglio, dunque, costruirci sopra qualcos’altro”.

Qualcos’altro che procurerà problemi…

“Questo non possiamo saperlo con certezza. Ma sappiamo che ormai da anni, periodicamente, Vercelli viene pervasa dagli effluvi non proprio delicati che si sprigionano dall’impianto compost di San Nazzaro Sesia, impianto assai più piccolo di quello che si vuole costruire nella cinta daziaria del comune di Vercelli a poche centinaia di metri, tra l’altro, dall’ospedale. Polioli Bioenergy ha già fatto sapere che Enerver è un impianto di nuovissima generazione, in grado di contenere gli odori: ci sono fasi della lavorazione in cui qualcosa può sempre sfuggire. Possiamo essere certi della totale capacità dell’impianto di contenere gli odori? Non credo. E allora perché costruirlo proprio qui?”

Già, perché?

“Te lo spiego. Perché, a differenza di quanto ha fatto ad esempio l’Emilia, il Piemonte non ha pianificato la realizzazione di impianti come questo. In Emilia ci sono centinaia di attività zootecniche e dunque la realizzazione di aziende che possano produrre il biogas è stata preparata nei dettagli: solo che l’Emilia, con la sua pianificazione, è in grado di localizzare ‘dove’ devono essere costruite, non certo nella cinta daziaria di una città capoluogo che, in fatto di problemi ambientali, ha già dato molto. Polioli Energy però è libera di proporre questa attività produttiva perché, ripeto non ci sono linee guida né regionali né provinciali che possano impedirglielo e non c’è neppure, anche se sembra incredibile, una legge nazionale che ponga dei limiti odorigeni alle attività produttive”.

Quindi, battaglia persa…

“Per la verità una cosa ci sarebbe: il vecchio Piano Rifiuti adottato dall’amministrazione Valeri nel 1999, che non prevede nulla del genere sul nostro territorio, piano poi rinfrescato dall’amministrazione guidata da Riva Vercellotti che lo ha presentato in Regione. Su questo  argomento si potrebbe dare battaglia, invocando anche l’assenza di una regolamentazione precisa sul collocamento di questo tipo di impianti. Quando ero io assessore all’Ambiente, si era prospettato l’apertura di nuove cave in Valledora, territorio ormai da decenni bucherellato per ricavarci cave e poi discariche. Io proposi di bloccare tutto, e l’amministrazione Masoero mi diede retta, invocando proprio l’assenza di una panificazione sull’apertura delle cave sul territorio provinciale”.

La Provincia si spese dunque in maniera decisa, allora….

“Certo. Mentre qui, fino a questo momento, si è speso, politicamente, il Consiglio comunale di Vercelli, che ha detto ‘no’ unanimemente all’impianto il 27 febbraio scorso, e di quel Consiglio comunale fanno parte due consiglieri regionali di peso rilevante. No ribadito con forza, e a più riprese , anche dal presidente del Consiglio comunale Gian Carlo Locarni, esponente di spicco del maggior partito del capoluogo e dell’intera provincia, la Lega. No scandito a chiare lettere, durante la Conferenza dei servizi, dai due dirigenti che rappresentavano l’amministrazione comunale di Vercelli: l’ingegner Scaramozzino e l’architetto Patriarca. Intendiamoci, anche i tecnici della Provincia hanno fatto la loro parte. Ma, dal punto di vista politico, la Provincia non si è ancora espressa. Può darsi che stia valutando di farlo, non so. All’interno del Consiglio provinciale ci sono persone dalla grande sensibilità ambientale, mi aspetto un pronunciamento”.

Come quello che ha fatto il Consiglio comunale

“Certo, anche se è innegabile che, al momento, si sia pronunciata solo la parte politica di Vercelli, non la città. Non vedo Comitati, non vedo gli ambientalisti caricati, come si dice, a palla. Ricordo mobilitazioni per piccoli impianti di biogas che si volevano costruire, ad esempio, a Caresana. Petizioni, comitati civici. Su questa vicenda, che prevede la realizzazione di un colosso capace di trattare centomila tonnellate all’anno di rifiuti, niente di niente. Solo, ripeto, il ‘no’ politico del Consiglio comunale”.

Se fosse un bookmaker su che cosa scommetterebbe a questo punto?

“Difficile dirlo. Forse siamo a cinquanta contro cinquanta possibilità su cento che l’impianto si faccia. Occorrerebbe una presa di coscienza politica, ripeto, da parte dell’amministrazione provinciale che, sinora, non c’è stata. Se si lascia decidere ai tecnici la bilancia potrebbe propendere verso il sì: sono certo che Polioli Bioenergecy sia perfettamente in grado di rispondere a gran parte delle riserve avanzate nella conferenza dei servizi. Ha progettisti molto preparati e sta predisponendo un piano di azione per convincere l’opinione pubblica che Enerver sarà una chance importante per la città e il suo territorio. Ha tutto il diritto di farlo. E se la politica – Consiglio comunale di Vercelli a parte – continuerà a non farsi sentire, anche perché invogliata dall’ignavia dei cittadini, potrebbe, alla fine, anche spuntarla”.

ENRICO DE MARIA

Love
Haha
Wow
Sad
Angry

LASCIA UN COMMENTO

Please enter your comment!
Please enter your name here