Guardia di Finanza: nell’ultimo anno scoperte evasioni Iva per 9 milioni di euro, seqestrati beni per 8milioni legati alla mafia

Oggi con una sobria, e ristretta in ottemperanza alla normativa di contrasto alla diffusione del coronavirus, ma significativa cerimonia è stato celebrato anche a Vercelli, al comando provinciale, il 246° anniversario della fondazione della Guardia di Finanza.

L’occasione è stata sfruttata anche per fare il punto sull’attività della Finanza nell’ultimo anno, a cavallo tra il 2019 e il 2020.

Ecco un riassunto dell’attività della Guardia di Finanza vercellese, che è stata molto attiva anche nell’emergenza Covid.

 

LOTTA ALL’EVASIONE, ALL’ELUSIONE E ALLE FRODI FISCALI

Evasione fiscale internazionale, indebite compensazioni, illeciti doganali sono alcuni dei fenomeni più gravi, pericolosi e diffusi sul territorio provinciale su cui si sta concentrando l’attenzione della Guardia di Finanza al fine di contrastare gli effetti distorsivi della concorrenza provocati dalla grande evasione e dalle frodi fiscali, particolarmente dannosi soprattutto nei periodi di crisi.
Un’azione che, nel corso del 2019, si è concretizzata nell’esecuzione di 152 interventi ispettivi e di 67 indagini delegate dalla magistratura, che hanno permesso di riscontrare 19 reati fiscali (principalmente riferibili all’utilizzo di fatture false, all’occultamento delle scritture contabili e all’omessa dichiarazione) e di denunciare 37 soggetti.
Il valore dei beni sequestrati nella passata annualità per reati in materia di imposte dirette e IVA è di circa 800.000 euro, mentre le proposte di sequestro al vaglio delle competenti Autorità Giudiziarie ammontano ad oltre 34 milioni di euro.

Nell’ambito del contrasto all’evasione fiscale internazionale, in particolare, è stato accertato un caso riconducibile ad estero-vestizione della residenza fiscale ed all’illecita detenzione di capitali all’estero, da parte di un soggetto che aveva omesso di indicare investimenti all’estero di natura finanziaria in un Paese inserito nella cd. “Black List”, per un importo di circa 600.000 euro.

Specifica attenzione è stata rivolta altresì alle frodi carosello, attuate mediante società “cartiere” o “fantasma” utilizzate per evadere l’I.V.A., anche a mezzo di indebite compensazioni.
Non meno significativo è l’impegno del Corpo nel contrasto all’economia sommersa, come testimonia l’individuazione di 13 soggetti sconosciuti al Fisco (evasori totali), che hanno evaso complessivamente 9 milioni di IVA. Inoltre, sono stati verbalizzati 9 datori di lavoro per aver impiegato 17 lavoratori in “nero” o irregolari.
Doveroso, altresì, citare gli interventi nel settore delle accise, al fine di contrastare la filiera distributiva delle merci illecitamente introdotte sul territorio nazionale, svolti mediante servizi di prevenzione nelle rotabili maggiormente interessate dai traffici illeciti.
Nel settore del gioco illegale ed irregolare, nel 2019 sono stati eseguiti nr. 21 controlli riscontrando 22 violazioni.

CONTRASTO AGLI ILLECITI NEL SETTORE DELLA TUTELA DELLA SPESA PUBBLICA
Nel corso del 2019 la Guardia di Finanza ha dedicato 10 Piani operativi al contrasto agli illeciti in materia di spesa pubblica e a quelle condotte che, mettendo a rischio la legalità e la trasparenza che devono connotare l’azione della Pubblica amministrazione, pregiudicano la corretta allocazione delle risorse, favorendo sprechi, truffe, malversazioni e indebite percezioni.
Si tratta di un settore strategico per il Paese, in quanto il corretto impiego dei fondi pubblici sostiene il tessuto economico nazionale, consente di affrontare le condizioni di disagio in cui possono trovarsi i cittadini e le famiglie, contribuisce a contenere l’esborso complessivo dello Stato e si traduce, in ultima analisi, in un miglioramento complessivo della qualità della spesa, permettendo che essa possa conseguire gli obiettivi cui tende: benessere, crescita e sviluppo.
Nel 2019 sono stati 62 gli interventi complessivamente svolti a tutela dei principali flussi di spesa – dalla politica agricola comune (PAC) agli appalti ed agli incentivi alle imprese, dalla responsabilità amministrativa alla spesa sanitaria – cui si aggiungono 7 deleghe d’indagine concluse in collaborazione con la Magistratura ordinaria e 5 deleghe svolte con la Corte dei conti.
Scoperte anche nel vercellese frodi in danno del bilancio nazionale e comunitario nel settore della spesa assistenziale e sanitaria, degli strumenti finanziari della Politica Agricola Comune, con 7 soggetti denunciati per specifici reati.

Quelle appena sintetizzate sono attività che hanno quasi sempre una ricaduta sul versante erariale, nell’ambito del quale sono stati segnalati alla Magistratura contabile danni per 1.939.361 euro, a carico di 22 soggetti. Tra i controlli in materia di prestazioni sociali agevolate, all’indomani dell’introduzione del “reddito di cittadinanza”, il Corpo ha realizzato uno specifico dispositivo operativo volto al contrasto dei fenomeni di illecita apprensione del beneficio a tutela di coloro che hanno reale necessità usufruire del sussidio. Gli interventi eseguiti hanno consentito di segnalare alle competenti Autorità anche soggetti intestatari di ville e autovetture di lusso, evasori totali, persone dedite a traffici illeciti e facenti parte di associazioni criminali di stampo mafioso, già condannate in via definitiva.

Nell’ambito dei Piani operativi finalizzati alla tutela della regolarità della spesa sanitaria, i dipendenti Reparti hanno, segnalato all’Autorità giudiziaria 15 persone, per un danno erariale accertato pari a 1.346.695 euro.
Nell’ambito della tutela della legalità nella Pubblica Amministrazione, sono state verbalizzate ai fini amministrativi 2 persone per violazioni in materia di anti corruzione per aver percepito irregolarmente denaro ed altre utilità.
Nell’ambito delle attività svolte a tutela della spesa pubblica, sono stati eseguiti provvedimenti di sequestro per un importo complessivo di oltre 260.000 di euro.
Le determinazioni dell’Autorità Giudiziaria che ha accolto le proposte di misure cautelari reali avanzate dai Reparti costituiscono la concreta misura della possibilità per lo Stato di vedere ristorati i danni causati dai fenomeni di illegalità, frode, malaffare e cattiva gestione.

CONTRASTO ALLA CRIMINALITÀ ORGANIZZATA ED ECONOMICO-FINANZIARIA
La strategia perseguita dalla Guardia di Finanza mira al contrasto di ogni forma di infiltrazione e degli interessi finanziari, economici e imprenditoriali della criminalità organizzata ed economico-finanziaria, attività di rilevanza assoluta nello scenario che va a profilarsi, contraddistinto dall’urgente necessità di tutelare la sicurezza economico finanziaria a salvaguardia del “sistema Paese” nella delicata fase post emergenza.
Le attività investigative sono orientate verso contesti che, sulla base di una preventiva analisi delle fenomenologie illecite presenti nelle singole realtà territoriali, risultino connotati da concreti ed immediati profili di rischio, focalizzando l’attenzione sulla conclusione di negozi giuridici da parte di soggetti apparentemente privi di adeguate capacità finanziarie, su settori di particolare rilevanza strategica o ancora sul reimpiego di proventi illeciti nei cc.dd. “beni rifugio” (diamanti, metalli preziosi, valute pregiate, opere d’arte, reperti archeologici, ecc.), nonché connessi con la gestione dell’emergenza sanitaria.
In quest’ottica, si è proseguito nell’opera di rafforzamento dello sviluppo degli accertamenti patrimoniali in applicazione della normativa antimafia, anche nei confronti di soggetti connotati da “pericolosità economico-finanziaria”, ed il monitoraggio delle diverse manifestazioni della criminalità nel territorio di riferimento, includendo la così detta  “area grigia”, rappresentata da soggetti che, pur non organici alle consorterie, si propongono quali facilitatori della penetrazione criminale nel tessuto socio/economico. Questo obiettivo ha visto realizzarsi la sinergica azione dello S.C.I.C.O. – Servizio Centrale Investigazione Criminalità Organizzata – con i G.I.C.O. – Gruppi di Investigazione sulla Criminalità Organizzata e con tutti i Reparti territoriali.

L’azione volta alla prevenzione e repressione del riciclaggio dei capitali illeciti per impedirne l’introduzione nel tessuto economico-finanziario sano del Paese, nonché per intercettare possibili pratiche di finanziamento del terrorismo, si è fondata e continuerà sempre più a basarsi in futuro, sul piano repressivo, nell’esecuzione di mirate indagini di polizia giudiziaria e sul piano preventivo, nell’approfondimento delle segnalazioni di operazioni sospette inviate dai soggetti obbligati ai sensi della normativa antiriciclaggio.

È stata, tra l’altro, conferita priorità all’analisi di quei contesti legati alla fase emergenziale e post emergenziale, che vengono delegati con immediatezza ai Reparti competenti per i conseguenti sviluppi operativi, in relazione alla possibile connessione con tentativi di infiltrazione della criminalità nel sistema economico, alle pratiche speculative sui prezzi dei dispositivi medici di protezione individuale o alle procedure di approvvigionamento di materiale medico, nonché, in prospettiva, con l’utilizzazione delle provvidenze che saranno poste a disposizione di cittadini e imprese per superare la contingente crisi economica.
Altra importante direttrice – anche in prospettiva futura – dell’azione della Guardia di Finanza per il contrasto del riciclaggio di denaro e del finanziamento del terrorismo è rappresentata dalla massima valorizzazione delle informazioni acquisite nel corso del controllo economico del territorio.

In tale ambito assume grande rilievo, in particolare, il monitoraggio dei movimenti transfrontalieri di valuta che può offrire utili spunti investigativi per l’avvio di più penetranti approfondimenti.
Sempre allo scopo di garantire la tutela della trasparenza e della legalità del sistema economico imprenditoriale, ulteriore priorità del Corpo continuerà ad essere quella di reprimere i reati fallimentari, societari e bancari, nonché i fenomeni usurari e di abusivismo bancario e finanziario, per salvaguardare i risparmiatori da offerte di soluzioni d’investimento non sicure.
Nel corso del 2019, con riferimento ai risultati conseguiti in applicazione della normativa antimafia, sono stati sottoposti ad accertamenti patrimoniali 19 soggetti, ed ammonta a circa 8.000.000 di euro il valore dei beni mobili, immobili, aziende, quote societarie e disponibilità finanziarie proposti all’Autorità Giudiziaria per il sequestro.
Sono stati eseguiti 5 accertamenti nei confronti di soggetti connotati da c.d. “pericolosità economico-finanziaria”, ovvero coloro che per condotta e tenore di vita, debba ritenersi che vivano abitualmente, anche in parte, con i proventi derivanti da ogni genere di attività delittuosa, in particolare di natura tributaria, societaria, fallimentare, ecc.
Al contempo, si è proceduto ad un sistematico ricorso alle alternative misure di prevenzione, individuate dal Codice Antimafia nell’amministrazione e nel controllo giudiziario di aziende infiltrate o condizionate dalla criminalità organizzata, tese al recupero delle condizioni di legalità ed al reinserimento nel mercato economico di queste realtà imprenditoriali
Sono stati eseguiti 274 accertamenti a seguito di richieste pervenute dai Prefetti della Repubblica, la maggior parte dei quali riferiti alle verifiche funzionali al rilascio della documentazione antimafia.

In materia di repressione del riciclaggio dei capitali illeciti sono state sviluppate indagini di polizia giudiziaria, da cui è scaturita la denuncia all’Autorità Giudiziaria di 2 persone per i reati di riciclaggio e auto-riciclaggio. Il valore del riciclaggio accertato si è attestato intorno ai 513.000 di euro.

Tra le attività del Corpo svolte nel 2019 a tutela del mercato dei beni e dei servizi si pongono quelle – convergenti su 3 Piani operativi – a contrasto dei fenomeni di contraffazione di marchi registrati, usurpazione di indicazioni di origine e qualità delle merci, false attestazioni concernenti la corrispondenza dei prodotti agli standard di sicurezza previsti, nonché delle violazioni alla normativa sul diritto d’autore.
In tali ambiti, i Reparti operativi hanno effettuato 18 interventi e dato esecuzione a 7 deleghe dell’Autorità Giudiziaria.

 

CONTROLLO DEL TERRITORIO E CONTRASTO AI TRAFFICI ILLECITI

Oltre al concorso con le altre Forze di Polizia nei servizi in materia di sicurezza pubblica, le pattuglie impiegate nel servizio di pubblica utilità “117” della Guardia di Finanza vercellesi hanno eseguito il controllo economico del territorio effettuando oltre 600 riscontri su autoveicoli ed identificando 752 persone.
Il controllo economico del territorio ha contribuito, infine, al presidio di strade e aree urbane per la ricerca di fenomeni di sommerso di azienda e di lavoro nonché per la prevenzione ed il contrasto di tutte le tipologie di traffici illeciti.

 

LE OPERAZIONI DI SOCCORSO E IL CONCORSO NEI SERVIZI DI ORDINE E SICUREZZA PUBBLICA

È proseguita anche l’incessante azione quotidiana di soccorso della componente specialista della Guardia di Finanza, impegnata nelle principali e più complesse operazioni di salvaguardia della vita umana in ogni ambiente e contesto.
In tale ambito, nel 2019, gli interventi effettuati dalla Stazione del Soccorso Alpino della Guardia di Finanza (S.A.G.F.) di Riva Valdobbia – che si compone di militari altamente specializzati in grado di operare in ambiente montano, ipogeo, impervio e non antropizzato, e di unità cinofile da soccorso, costantemente supportato dal comparto aereo del Corpo, a garanzia della tempestività degli interventi – sono stati 62 ed hanno permesso di portare in salvo 75 persone.

Nel 2019, la Guardia di Finanza ha impiegato complessive 300 giornate/persona in servizi di ordine pubblico in occasione di manifestazioni, eventi sportivi e altri eventi.

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