Vercelli – Erano decenni che un giocatore nato a Vercelli non si meritava più il titolo d’apertura del più importante quotidiano sportivo italiano. E poi se qualcuno volesse sottilizzare sul fatto, pur vercellesissimo, Silvio Piola, casualmente, sia nato a Robbio, forse (e ci scusiamo per eventuali dimenticanze) è la prima volta in assoluto che ciò avviene.
E’ accaduto, giustamente, questa mattina per Moise Kean l’attaccante della Juve dal doppio passaporto, italiano e ivoriano, nato a Vercelli il 28 febbraio del 2000. La Rosa lo ha celebrato con un titolo eloquente “Fenomeno Kean” dopo la doppietta (fantastico il secondo gol, in tuffo) rifilata ieri all’Udinese.
Già paragonato, in queste ore, al più noto calciatore della Costa d’Avorio, Didier Drogba, Kean ha tutte le qualità possibili e immaginabili per diventare un campione: Allegri lo sta centellinando e se lo sta coccolando. E Mancini lo ha già fatto esordire, ancora diciottenne, nella Nazionale maggiore – dopo che Kean aveva fatto stravedere nelle Under 19, 20 e 21 – il 16 novembre scorso a Genk nell’amichevole vinta 1 a 0 sugli Usa.
Kean ha stabilito tutti i record poter un millenial, vale a dire per un nato nel 2000: primo ad esordire e a segnare in serie A (addirittura sedicenne), primo ad esordire in Champions League e primo, appunto, A vestire la maglia azzurra.
E Vercelli si riscopre orgogliosa di questo ragazzo che sta facendo sognare i fans juventini ma che, presto, potrebbe far delirare tutti i tifosi italiani.





