Dopo i primi tre concerti – dell’ucraino Marko Topchii, del russo Dimitri Illarionov e del francese Thibaut Garcia – l’Associazione “Angelo Gilardino”, presieduta da Marco de Santi, sfodera nella rassegna “Il legno che canta 2” il suo quarto fuoriclasse: sabato 8 marzo, alle 21, ancora al museo Borgogna e ancora in collaborazione con la Società del Quartetto, sarà di scena il polacco Lukasz Kuropaczewski, che molti considerano il numero uno dei chitarristi in questo momento al mondo.
E se nel suo strabiliante recital dello scorso 8 febbraio, alla Pinacoteca, Thibaut Garcia, pur rendendo omaggio ad Angelo Gilardino (con una bellissima esecuzione di “Colloquio con Segovia”), dedicò gran parte del programma al compositore e chitarrista paraguaiano Agustín Barrios Mangoré, il quarantatreenne chitarrista di Gniezno farà qualcosa di analogo con le musiche del compositore catalano, pure vissuto tra l’Ottocento e il Novecento, Miguel Llobet. Compositore che Gilardino stimava tantissimo, al punto di scrivere nella sua fondamentale opera “La chitarra”, edita dalla Curci, che si trattava “del primo autore capace di svincolare la chitarra dai modelli retorici dell’orchestra o del pianoforte e di forgiare modelli di scrittura e di suono decisamente ed esclusivamente chitarristici”. Nell’ importante capitolo dedicato al compositore di Barcellona, Gilardino aggiunse che ascoltando proprio lui in concerto, e non Segovia, Debussy partorì la famosa immagine della chitarra assimilata ad un “clavicembalo espressivo”.
Di Llobet, Kuropaczewski eseguirà dieci “canzoni catalane”, tutte assai brevi, tra le quali il brano “El mestre” (Il maestro) che Gilardino giudicava “il pezzo per chitarra più alto e profondo dei primi vent’anni del Novecento”.
Oltre ai dieci “catalan folksongs” di Llobet, Kuropaczewski, suonerà in apertura “Aria e Cadenza” (in un proprio arrangiamento ) del suo famoso connazionale Krysztof Penderecki. Poi, dopo Llobet, la “Suite in modo polonico” di un altro grandissimo polacco, Alexander Tansman.
Quindi l’omaggio ad Angelo Gilardino, “Contemplatio in Caligine” brano diteggiato da Cristiano Porqueddu e dedicato dal compositore vercellese all’amico chitarrista e violoncellista Leonardo Cipriani che da anni lavora per il Piccolo Teatro di Milano.
Kuropaczewski concluderà il concerto con “Hand Together”, un brano che gli è stato dedicato da David Bruce, importante compositore britannico (nato negli Usa) nonché youtuber molto seguito.
Lukasz Kuropaczewski, che ha incominciato a suonare la chitarra a 10 anni, è affermato e ha suonato il tutto il mondo, da solista, con orchestra, in duo e in formazioni da camera con strumentisti molto conosciuti anche a Vercelli come il mandolinista Avi Avital e il fisarmonicista Richard Galliano.
La Società del Quartetto aprirà da domani, venerdì 28 febbraio, le prevendite e le prenotazioni telefoniche dei biglietti nella sede di via Monte di Pietà, 39 (telefono 0161.255575) che consigliamo caldamente a tutti perché il soldout potrebbe venire raggiunto in pochissimo tempo.
Il biglietto costa 10 euro (sei per i soci dell’Associazione Culturale Musicale “Angelo Gilardino”). Dopo il concerto, domenica il chitarrista polacco terrà la sua masterclass alla Scuola Vallotti, così come hanno già fatto Topchii, Illarionov e Garcia.






Andreas Segovia plays Lobbet “El mestre”
https://youtu.be/5aqR_kHM4ok?si=neC6lTGfvc-0m3dl