Li ha trovati, accanto alla sua auto, una dottoressa della clinica veterinaria di via Rimembranza una dottoressa veterinaria al termine del suo turno di lavoro: ieri verso le 14. In due trasportini (uno malandato, l’altro appena acquistato: c’era ancora il cartellino con il prezzo) c’era una coppia di gatti e una di cani. La clinica, dopo i primi controlli, ha subito avvisato il canile e il gattile, che sono andati a prendere gli animali e adesso li hanno in custodia.
Difficile capire perché qualcuno abbia fatto quel gesto: gli animali, infreddoliti e terrorizzati apparivano comunque ben nutriti. Può darsi (ma è una mera ipotesi fra tante) che il loro proprietario sia morto e che gli eredi, non potendo o volendo badare agli animali, abbiano deciso di metterli in strada proprio davanti alla clinica veterinaria (i trasportini erano in mezzo a due auto sull’ampio marciapiede davanti alla struttura) ritenendo, com’è successo, che qualcuno li potesse notare Ma sono possibili anche altre spiegazioni. Inutile aggiungere che sarebbe stato più opportuno rivolgersi direttamente a canile e gattile, ma, come diceva Montale “…cuore d’altri non è simile al tuo…”. Adesso comunque le quattro bestiole (una è una gatta cui manca tra l’altro una zampa) sono almeno sotto un tetto.
Osserva Andreina Rossi, presidente di “Baffi e Code”: “Da quando è scoppiata la pandemia vediamo davvero di tutto, ma questa cosa non ci era mai accaduta. Giudicare è sempre difficile, perché non sappiamo che cosa ci sia dietro a questo gesto, resta il fatto che ci sono tutte le possibilità di rivolgersi correttamente ad un canile o ad un gattile qualora ci si trovasse nella impossibilità concreta di badare ad un animale. I due gatti (una femmina e un maschio non sterilizzati) e i due cani erano terrorizzati. Chissà per quanto tempo sono rimasti lì al freddo, imprigionati in trasportini in cui stavano dentro a malapena. Poi, ripeto, giudicare le intenzioni di chi ha fatto quel gesto, magati anche a fin di bene, pure se con modalità pessime, è sempre difficile. Sono anni e giorni difficili, ma io continuo ad avere negli occhi le migliaia di ucraini che fuggono dalle loro città devastate portandosi dietro i loro animali, perché sono parte integranti della loro vita, e tutto ciò mi colma il cuore di commozione”.






A proposito di Montale, che uno dei nostri 2 mici non fosse un discendente di quello della poesia:
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Di un gatto sperduto
Il povero orfanello
non s’era ancora inselvatichito
se fu scacciato dal condominio
perché non lacerasse les moquettes con gli unghielli.
Me ne ricordo ancora passando per quella via
dove accaddero fatti degni di storia
ma indegni di memoria.
Fors’è che qualche briciola voli per conto suo.
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.. oppure, forse, i rudi proprietari se ne sono sbarazzati non potendoli più portare alle esposizioni feline:
La Federazione Internazionale Felina esclude i gatti russi dalle competizioni
https://techprincess.it/gatti-russi-competizioni/
Quel che è certo è che i padroni degli animali NON potevano esser dei (civilissimi) ucraini, essi non vanno mai in confusione, neppure sotto i bombardamenti di Putin dimenticano i loro amici a 4 zampe:
Leopoli, i profughi affidano cani e gatti al rifugio per animali
https://www.corriere.it/esteri/22_marzo_07/leopoli-profughi-affidano-cani-gatti-rifugio-animali-68eb773c-9e16-11ec-aa45-e6507f140451.shtml