Vercelli – Anche stanotte alla Casa di Riposo di Vercelli sono morte due persone e la situazione sta diventando ingestibile anche per gli eroici dipendenti e collaboratori che stanno assistendo ogni giorno gli ospiti della struttura di pizza Mazzini. E lo stessa situazione (morti e personale contagiato) si registra, sempre più drammaticamente, anche a Desana e a Olcenengo e, in generale, in tutte le strutture residenziali che ospitano persone anziane o disabili che, come ha scritto il presidente nazionale dell’Anffas Roberto Speziale “stanno diventando vere e proprie bombe ad orologeria, pronte a scoppiare. “Una situazione – aggiunge, amaro – che nessuno sta cercando di risolvere”.
E’ davvero impressionante la lettera che il direttore della Casa di Riposo di Vercelli, Alberto Cottini, ha mandato questa mattina alla direzione generale dell’Asl e al sindaco Andrea Corsaro.
Questa la sintesi:
“La situazione che ci troviamo ad affrontare in questo particolare momento esula completamente dalle nostre capacità e dalle nostre possibilità operative e oramai ha esaurito la forza fisica e mentale di tutto il Personale che sta lavorando senza risparmiarsi, in condizioni precarie, per garantire la sicurezza e la tranquillità degli Ospiti.
Quale struttura socio sanitaria non siamo, per nostra natura e attività esercitata, assolutamente attrezzati per affrontare le conseguenze dell’epidemia in corso risultando così del tutto impotenti.
Non siamo nelle condizioni operative di sapere quanti, tra gli Ospiti e i Dipendenti, siano o possano aver contratto l’infezione e quindi mettere in pratica le seppur minime e indispensabili misure conseguenti.
Come Personale dipendente, tutti stiamo lottando e ci stiamo battendo con qualcosa di immane che la gente, coscienziosamente chiusa in casa propria, non può neanche lontanamente immaginare né forse concepire.
L’AslVC e il Comune ognuno per le proprie competenze ci hanno supportato.
Ma questo non è sufficiente.
Questa mattina quindi sono arrivato in ufficio per fare l’unica cosa che mi rimane: chiedere aiuto”.
Adesso non si tratta solo di avere, e sarebbe assolutamente indispensabile, i tanto preziosi tamponi, invocati assolutamente da Desana, per capire chi sono i contagiati e chi no, ma occorrerebbero, è stato calcolato, almeno un medico, tre infermieri, una quindicina di oss di supporto. Per fortuna stanno arrivando almeno i Dpi: il “solito” Carlo Olmo ha portato stamattina cento mascherine, da un’altra parte sono arrivate tute di protezione, ma il personale è allo stremo. Ed è dunque stato indispensabile l’sos lanciato questa mattina dal direttore della struttura.
Una puntualizzazione finale: non pubblicheremo, su questo specifico argomento, che riguarda persone morte o in pericolo nessun intervento politico e, qualora arrivasse sulla nostra pagina Facebook, lo cancelleremo.






Bravi finalmente un articolo con tanto senso e umanità
Complimenti
Il Direttore di Desana
Scusatemi…. Ma cosa aspettiamo per aiutare tutte queste persone??…. Il Direttore ha lanciato un chiaro messaggio… HANNO BISOGNO DI AIUTO!!!!!!!