Nuovo Dpcm, Piemonte in zona rossa, ecco cosa chiude cosa non si può fare

Come ormai noto a tutti da domani, venerdì 6 novembre, entrerà in vigore (fino al 3 dicembre) il nuovo Decreto della presidenza del Consiglio dei Ministri e illustrato ieri sera dal premier Giuseppe Conte.

Il Piemonte è inserito nella “fascia rossa”, quella a maggior rischio, con Lombardia, Calabria e Valle d’Aosta (Puglia e Sicilia sono in “fascia arancione”; tutte le altre in quella gialla, trattandosi di territori con minor rischio).

Le restrizioni per le aree in zona rossa per ora dureranno due settimane, ma potranno essere allungate dopo un check dei risultati alla seconda settimana.

Le restrizioni

Il decreto prevede: vietati tuti gli spostamenti al di fuori della regione, tra comuni e anche all’interno del proprio comune salvo per motivi di lavoro, necessità e salute;

Chiusura di bar e ristoranti, rimane la possibilità asporto consentito fino alle 22, ma non ci sono restrizioni per le consegne a domicilio;

Chiudono tutti i negozi tranne quelli di generi alimentari e beni di prima necessità;

Aperti parrucchieri, edicole, lavanderie, tabaccai, farmacie, parafarmacie, negozi per bambini e neonati, fiorai, negozi di biancheria, negozi di giocattoli, librerie, cartolerie, negozi di prodotti informatici, articoli sportivi, calzature, ottici, negozi di ferramenta, profumerie.

Scuola: la didattica a distanza è prevista anche per seconda e terza media, oltre che per le superiori e le lezioni universitarie (dunque, in presenza restano infanzia, elementari e prima media).

Manifestazioni sportive solo nazionali, si può fare attività motoria vicino a casa, all’aperto ma individualmente. Chiusura per palestre, piscina, sale giochi, teatri, cinema.

I mezzi di trasporto viaggeranno a capienza dimezzata (al 50%)

Conte, nell’ultima conferenza stampa di ieri, in cui ha anche confermato l’entrata in vigore delle restrizioni da venerdì, ha spiegato: “Abbiamo un Rt (indice di contagio) di 1.7 in media: significa che alcune regioni ce l’hanno molto più alto. C’è poi la probabilità che, nelle prossime settimane, alcune terapie intensive siano totalmente occupate. Oggi possiamo contare su un piano di monitoraggio che si basa su 21 parametri; è la bussola che ci dice come e dove dobbiamo intervenire. Se i provvedimenti fossero univoci su tutto il territorio nazionale, avremmo un duplice effetto negativo, con misure troppo restrittive per quelle aree in cui la situazione è meno grave, e troppo deboli dove c’è gravità”. Queste affermazioni hanno creato forte attrito con le Regioni soprattutto quelle del nord inserite in zona rossa.

 

Ecco cosa resta aperto

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Ecco il nuovo Dpcm

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Ecco l’autocertificazione

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Schema zone

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