Il 6 maggio del 2015, già gravemente malato (sarebbe morto il 27 febbraio dell’anno successivo, a soli 56 anni), ma felice per il riconoscimento che la sua città, finalmente, gli tributava, Marcello Libra, uno dei più importanti fotografi naturalisti italiani scriveva, sulla sua pagina Facebook: “Il 16 maggio all’Arca di Vercelli si inaugura la mia mostra I Colori del Bianco. La mostra proseguirà dal 17 maggio al 14 giugno. Voglio ringraziare il Sindaco Maura Forte che ha voluto la mia mostra e la sua giunta. Sono nato a Vercelli, vivo a Vercelli e amo questa città, per me è una grande gioia esporre il mio lavoro a casa mia”.

A distanza di quasi dieci anni esatti, la mostra, che ottenne un successo trionfale, viene riproposta adesso, a Saluggia, per iniziativa dell’assessorato comunale alla Cultura e con la collaborazione della moglie di Marcello, Stefania Pezetta, nella ex chiesa di San Francesco: sarà inaugurata sabato alle 18 e sarà aperta ai visitatori fino a domenica 11 maggio tutti i sabati e le domeniche dalle 10 alle 12,30 e dalle 15 alle 18.
In mostra una sessantina di opere con le meravigliose immagini che, allora, su incarico della sindaca Forte e, ovviamente d’intesa con Libra, Lorenzo Proverbio selezionò per allestire la mostra nella stupenda sede dell’Arca: i pinguini imperali, i gufi, gli allocchi, le gru, paesaggi d’incomparabile bellezza, etc., tutte immagini catturate con somma maestria (e infinita pazienza) nell’Antardite, in Giappone, in Nord America e in Europa.
Tutte le foto sono stampate su metallo, e anche se stavolta la mostra non è più allestita da Proverbio, Stefania Pezetta è riuscita a a recuperare una parte dei grandi “forex” che vennero allora esposti in Arca. A questo proposito, nei magazzini del Comune di Vercelli c’è un’altra parte di questi grandi pannelli: perché non collocarli, ad esempio, negli asili, nelle materne e nelle scuole primarie della città?
Ma intanto, c’è questa mostra da andare a vedere, o a rivedere, a Saluggia per riassaporare l’arte, la magia, di un vero, grande fotografo che l’Italia e il mondo ci invidiavano. L’immagine-simbolo della mostra è la celeberrima “Tenerezza” (il titolo che le diede Libra stesso), premiata in tutto il mondo: la famiglia di pinguini che si può ammirare all’interno di questo articolo.
Edm






Nella troppo breve esistenza
di chi s’è dato per professione
quella di osservare il mondo
e ogni forma di vita,
si possono meritare foto impossibili,
doni ricevuti, definibili,
anche per i più bravi fotografi,
come .. miracoli;
uno è questo “tenerezza” !
Cosa avrà provato in quel momento ?
.. quando, contraddicendo qualsiasi
speranza matematica
i 3 animaletti si son messi in posa
in quella posa perfetta, solo ..
per lui, che era li per tutti noi.
Avranno emesso un suono?
Gli avranno fatto l’occhiolino,
tutti e 3 ?
(nel silenzio di quella tenerezza).
Una tenerezza raccolta
in circostanze impossibili,
come fu per la famosa canzone
del 1967.