Denunciati due truffatori che con uno stratagemma hanno sottratto soldi da un conto postale

I Carabinieri della Stazione di Scopa hanno deferito in stato di libertà un 27enne, e una 44 enne entrambi residenti in provincia di Modena, con alle spalle vicende penali per reati contro il patrimonio, perché ritenuti responsabili di concorso in truffa.

 

Alla fine del dicembre scorso, un 43enne valsesiano ha deciso di mettere in vendita la propria Audi pubblicando inserzioni sui siti di vendita online “autoscout24” e “subito.it”.

L’auto è apparentemente risultata subito appetibile, tant’è che dopo soli pochi giorni l’inserzionista aveva ricevuto la telefonata di un potenziale acquirente. L’uomo dall’altro capo del filo si era subito dichiarato entusiasta del modello di vettura messo in vendita, proprio quello che da tempo stava cercando, pertanto non voleva proprio lasciarselo sfuggire. Tutto sembrava filare liscio, l’acquirente era sempre cordiale ed educato e si era presentato quale dirigente di un ufficio di un’importante azienda privata, ma quel che più importava era il fatto che volesse subito accaparrarsi l’auto versando una caparra di 2.000 euro.

 

Ma è proprio qui che scatta la fregatura. L’acquirente proponeva di effettuare un versamento diretto sul conto dell’ignaro valsesiano attraverso il suo conto corrente postale, operazione che avrebbe consentito ad entrambi di ottenere un transito di soldi senza commissioni. Pertanto, convinceva la vittima a recarsi ad un apparecchio postamat, dove sotto la sua guida avrebbero perfezionato l’operazione. Detto, fatto! Guidato telefonicamente, il venditore inseriva la sua tessera bancomat nell’apparecchio e, eseguendo passo dopo passo le operazioni, concludeva il trasferimento di denaro tra i due conti, ma … all’inverso.

 

Infatti, secondo la ricostruzione di quanto accaduto, tali e tante erano state le operazioni effettuate sulla tastiera, che la vittima si accorgeva solo la mattina successiva che dal suo conto mancavano 2.000 euro, finiti su quello del truffatore, e nel caso specifico della sua complice.

 

Ovviamente, il conto non esisteva più, il denaro era stato già trasferito altrove e l’utenza utilizzata sino ad allora per i contatti era stata disattivata.

 

Al 43enne non è rimasto altro da fare che denunciare l’episodio ai Carabinieri di Scopa che, a conclusione degli accertamenti, peraltro laboriosi, hanno ricostruito l’intera vicenda e identificato i due truffatori, deferendoli all’Autorità Giudiziaria.

 

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