Dal 5 al 7 maggio stop ad ogni attività giudiziaria anche da parte dei penalisti di Vercelli

L’avvocato Massimo Mussato

 

Dal presidente della Camera Penale di Vercelli, avvocato Massimo Mussato, riceviamo e volentieri pubblichiamo:

Con delibera del 12 aprile 25, la Giunta dell’Unione delle Camere Penali ha deciso l’astensione collettiva dalle udienze e da ogni attività giudiziaria penale per i giorni 5, 6 e 7 maggio prossimi.

Un’astensione importante, che fa sentire la voce dell’Avvocatura penalistica su due argomenti cruciali.

Da un lato assistiamo al continuo ricorso alla decretazione da parte del Governo, che rende ormai molto difficile, se non impossibile, concepire un quadro normativo organico, sortendo l’opposto effetto di una ‘frammentazione legislativa confusionaria e farraginosa, spesso volta all’introduzione di nuove fattispecie di reato e circostanze aggravanti del tutto superflue, non certo perché non esista, in determinati ambiti, unemergenza sociale cui fare fronte, ma perché il nostro corpo normativo è in realtà già ampiamente esaustivo e completo. Servono norme e processi che tutelino i diritti costituzionali delle persone. E una giustizia rapida ed efficiente. Nulla di altro.

Per converso, irrisolto rimane il problema del sovraffollamento carcerario. L’inaccettabile ed elevatissimo numero di suicidi, la fatiscenza delle strutture, la carenza del personale, l’impossibilità di accesso per tutti i detenuti al lavoro e alla formazione, impediscono la realizzazione di quell’effetto rieducativo che la pena, in un paese civile, deve avere come sua primaria finalità.

È l’Avvocatura, dunque, a dover farsi sentire, quale baluardo di tutela dei diritti delle persone e dello stesso Stato di diritto. Uno Stato di diritto, duole affermarlo, non sempre purtroppo rispondente in concreto alla sua ideale dimensione.

Il Direttivo della Camera Penale di Vercelli ha quindi deliberato di aderire alla proclamata astensione, con modalità tali da determinare il minimo disagio per i cittadini, dando comunicazione dell’iniziativa agli Uffici Giudiziari e agli organi di stampa, nel rispetto del codice di autoregolamentazione delle astensioni dalle udienze.

Il Presidente

Avv. Massimo Mussato

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3 Commenti

  1. Si lamenta una (presuntamente) disordinata
    attività legislativa da parte del Parlamento
    e del Governo.
    Che lo dicano avvocati .. o giudici, fa specie.
    Condivido il merito delle lagnanze
    (le manchevolezze ed assurdità) ..
    Che alcune volte ..
    spesso si stravolga la Costituzione …
    i principi del diritto .. l’integrità statuale ..
    è altrettanto vero
    ma questo ai penalisti non dispiace tanto,
    li dicono .. per dovere .. e scarsa convinzione
    una volta sentite le logge massoniche di appartenenza,
    sorvolano . )
    .. paiono peraltro dovute, le manchevolezze,
    ad una crisi politica globale !
    Qui vien giù il mondo!
    Altro che .. lo .. sciopero educato.
    ….
    .. quella dei penalisti
    è un’indebita
    (pur se ormai tradizionale)
    ingerenza
    Se non piace l’operato del governo ..
    dopo essersi dimessi
    si fondi un partito e si vada a Roma!
    o, come minimo, si diventi .. sindaco ..
    Ma non si occupi impropriamente una poltrona
    (appoggiando comodamente il capo
    come si fosse dal parrucchiere)
    .. che non è ammesso
    dalla tripartizione dei poteri
    Il legislativo, e l’indirizzo politico
    non spettano agli operatori di Giustizia.
    Sul sovraffollamento .. siamo “piùttosto dentro”
    i limiti di tollerabilità e. abituali per il riottoso
    . . potentato .. giudiziario.
    Ma i parlamentari sanno tutto
    E chi li tollera (o li vuole?)
    sta anche nel potere giudiziario
    .
    E pensare che fino al 1973′..
    in piena Democrazia ..
    GIUSTAMENTE
    lo sciopero pareva “vietato”

    Da gugol:

    Il primo sciopero delle Camere Penali in Italia si verificò nel 1974, in occasione della riforma del codice penale, e riguardò l’astensione dalle udienze da parte degli avvocati penalisti. Lo sciopero fu un atto di protesta contro la riforma che introduceva nuove disposizioni sulla responsabilità penale, ritenute troppo severe dagli avvocati. L’astensione dalle udienze ebbe un forte impatto sull’attività giudiziaria, causando il rinvio di numerosi processi.

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