Crisi Cerutti forse si muove qualcosa: vi sarebbero soggetti interessati alla newco

Un piccolissimo spiraglio, forse più un barlume o una speranza che qualcosa che sia già tangibile, ma meglio di niente, sul futuro della Cerutti. Arriva dalla nota sindacale di Fiom Cgil, Fim Cisl e Uilm Uil, in cui si dà conto dell’incontro avvenuto ieri con i rappresentanti della Regione (leggi qui), in cui è scaturita la necessità di coinvolgere subito ministero del lavoro e dello sviluppo economico.

I sindacati in un passaggio scrivono “Abbiamo chiesto – ai curatori fallimentari – se esiste una formale e concreta proposta per acquisire la Newco, oltre a un’eventuale manifestazione d’interesse. I Curatori hanno detto che a oggi si sono manifestati più interessi, non ancora tramutati però in una proposta concreta”. Ecco la speranza è proprio che vi siano soggetti interessati a effettuare un’offerta per rilevare tutto e in un qualche modo accendere una luce alla fine del tunnel della crisi della Cerutti.

Spiegano poi i sindacati, rispetto alla riunione di ieri, nella nota diffusa in mattinata: “Nella data di ieri, martedì 2 marzo, le OO.SS. FIM CISL, FIOM CGIL e UILM UIL di Vercelli e di Alessandria hanno avuto un secondo incontro in modalità videoconferenza con la Regione Piemonte, alla presenza di Elena Chiorino, con i sindaci delle città di Vercelli e Casale Monferrato, rispettivamente Andrea Corsaro e Federico Riboldi, e i Curatori Dott. Riva e Avv. Arcuri. Come Organizzazioni Sindacali abbiamo sostanzialmente ribadito le nostre perplessità rispetto all’avviata comunicazione dell’ex art. 47, all’interruzione del contratto d’affitto e al totale blocco dell’attività produttiva, considerando che era in fase di conclusione il montaggio di una macchina praticamente pronta da consegnare, che avrebbe potuto portare nelle casse dell’Azienda denaro utile a fronteggiare una situazione deficitaria dal punto di vista economico”.

Proseguono poi: “Inoltre abbiamo chiesto se esiste una formale e concreta proposta per acquisire la Newco, oltre a un’eventuale manifestazione d’interesse. I Curatori hanno detto che a oggi si sono manifestati più interessi, non ancora tramutati però in una proposta concreta. Abbiamo chiesto l’impegno alla Curatela di garantire il più possibile la permanenza con un impegno industriale dei siti produttivi sui territori di Vercelli e Casale, la difesa degli attuali numeri occupazionali e del marchio”.

Concludono Cgl, Cisl e Uil: “Abbiamo segnalato la necessità a individuare ulteriori strumenti di ammortizzatori sociali per i 280 dipendenti. Per effetto di quanto sopra abbiamo chiesto di poter condividere con tutti i soggetti al tavolo la necessità di sollecitare un’apertura di due tavoli urgenti al Ministero dello Sviluppo Economico e al Ministero del Lavoro, per quanto concerne l’aspetto industriale, poiché il rischio è che a conclusione della procedura ex art. 47 i 280 dipendenti confluiscano dentro il fallimento senza una copertura dal punto di vista degli ammortizzatori sociali, con la conseguenza che l’azienda privata delle sue professionalità perda di valore e di prospettive industriali. Richiesta e necessità condivisa da tutti i soggetti presenti alla riunione”.

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