Concluso alla Verga il primo anno della “Crociata per la vita” contro il cancro

Giovedì, nell’Aula Magna della Scuola Media Verga, si è svolto l’evento conclusivo del primo anno del progetto “Una crociata per la vita”, iniziato nel periodo pre-Covid e che ha coinvolto le attuali classi 2C e 2D.
Il progetto è stato fortemente voluto dalla dottoressa Elvira De Marino (primario del reparto di Oncologia dell’ospedale di Vercelli) e dai suoi collaboratori, e ha coinvolto anche la dottoressa Maria Peano di Torino.
L’ASL di Vercelli ha patrocinato l’iniziativa volta a proporre ai giovani una prevenzione contro i tumori sotto forma di gioco.
A tutti gli alunni partecipanti è stata fornita una spilla con il logo dell’iniziativa.
Le classi, guidate dalle loro insegnanti, professoressa Barbara Della Rossa e professoressa Lorella Destefanis, hanno contribuito elaborando dei pensieri, delle frasi che serviranno a sviluppare il gioco e che prendono ispirazione dagli interventi dei medici nelle classi.

Il progetto, appunto triennale, venne illustrato nell’aula magna della “Verga”, nel gennaio dello scorso anno, dalla dottoressa De Marino . La primaria di Oncologia spiegò allora che,  che, per coinvolgere degli studenti così giovani, accompagnandoli nel corso dei tre anni fino alla licenza media, si era pesnato ad una sorta di maxi gioco dell’oca basata su una saga medievale, sul modello del “Trono di Spade”, con tanto di draghi e cavalieri. Solo che la storia sarebbe stata ambientata nella Vercelli medievale con l’incipit: “In una terra apparentemente lontana…”. E la battaglia campale stavolta non è contro gli Estranei, ma contro il cosiddetto “male del secolo”.

Una volta delineati i protagonisti della storia, periodicamente, d’intesa col le professoresse Della Rossa e e Destefanis, sarebbero e sono entrati in scena la stessa in scena la stessa primaria coni colleghi e le colleghe  Fora, Torazzo, Lattuada, Posca, Gaspatrre e Manachino, trattando vari argomenti: la trasformazione della cellula, il ruolo dell’ambiente su questa trasformazione, la corretta alimentazione, il danno da fumo e alcol, l’attività sportiva e la prevenzione. Si è parlato e si parlerà dunque di cancro, ma in modo ludico e nello stesso tempo intelligente, senza ricorrere a casi clinici, immagini di sofferenza o di morte.

Intervento dopo intervento dei medici, con l’appoggio delle loro prof, i ragazzi hanno incominciato a realizzare le caselle Gioco dell’Oca con i personaggi che devono combattere il cancro: sessanta caselle il primo anno; quindici il secondo, e altrettante il il terzo:  con le ultime quindici, si completerà il classico gioco con novanta caselle, che verranno percorse avanzando con i dadi. Quando la sorte ti fa finire sulle caselle “pericolose” (secondo le informazioni ottenute dai medici), si torna indietro. E così via.

 

Love
Haha
Wow
Sad
Angry

1 commento

  1. Preparando, sia pur ludicamente, gli adolescenti alla prospettiva del cancro.. lo debelleremo davvero?.. oppure creeremo nell’inconscio il cancro della malattia (la “paura”), peraltro già fomentato giornalmente a 360 gradi e senza distinzioni di età dal governo della nazione.. oppure otterremo addirittura reali metastasi cerebrali? Vecchi studi dimostrano che le malattie (reali) trovano (statisticamente) una spiegazione nella nostra mente. In tal senso, si confida che la scuola anche stavolta fallisca totalmente.

LASCIA UN COMMENTO

Please enter your comment!
Please enter your name here