Il commosso “saluto” sportivo dei compagni del basket a Mario Pellizzola

Nei giorni scorsi è venuto a mancare Mario Pellizzola, aveva 61 anni ed era un vercellese gentile, estroverso geniale e soprattutto amatissimo. Di professione perito assicurativo, lo piangono il mondo della cultura (ad esempio la Compagnai teatrale degli Anacoleti) e lo sport perché Mario era stato un valentissimo giocatore di basket  (era guardia) in squadre che hanno fanno la storia del basket vercellese come Autosociale Opel, Fiat Cweloria, Burro Oropa e, più vicini ai giorni nostri, gli Old Blacks, di cui Pellizzola era stato anche presidente.

Mario Pellizzola, che lascia la moglie Floriana e la figlia Lucrezia, non ha voluti, per espressa volontà, nessuna cerimonia pubblica, né civile né religiosa, di addio e moglie e figlia hanno rispettato questo desiderio, anche se sono stati numerosissimi i ricordi commossi su Facebook delle persone che gli avevano voluto bene. I suoi amici e colleghi del basket, ma anche gli avversari hanno voluto onorarlo, come sarebbe piaciuto a lui con una partita che si è svolta sabato scorso al PalaPiacco, diretta dall’arbitro Enrico Falabino, a sua volta molto amico di Mario.

Ecco dunque le immagini si quella partita alla memoria, di una delle formazioni in cui Mario militava e nella bellissima immagine, con la sua inseparabile bicicletta scattata da Massimo Tagliafierro. E, in aggiunta, una toccante lettera degli ex atleti del suo basket.

Mario Pellizzola cn la sua inseparabile bici (foto Massimo Tagliafierro)

Ciao Mario,

se pensiamo a te ti vediamo sul parquet della mitica Mazzini quando alla fine degli allenamenti ,noi stremati dalle due ore intense inflitte da Claudio prima e da Giovanni poi, tu provavi e riprovavi a “ schiacciare “ a canestro, perché anche se eri più piccolo di noi ali o pivot avevi nelle gambe una potenza enorme, una “ grinta” e una passione per lo sport che coinvolgeva tutti noi.

Non dimentichiamo il tuo modo “ guascone “ di essere, la tua voglia di ridere e divertirti nel modo sano che ci hanno insegnato i nostri genitori, quando al sabato pomeriggio o la domenica dedicavano la giornata di festa a noi ragazzi con la voglia di sport e di divertirci stando insieme e ci accompagnavano in giro per il Piemonte (le mitiche sfide con Biella, Borgosesia.. ), ci incoraggiavano e ci spronavano a dare il meglio di noi e tu sempre a cercare di essere il top player della partita, a fare potenti penetrazioni nell’area avversaria, a dispensare passaggi filtranti ai tuoi compagni per farli andare a canestro nel modo più facile ed esaltante. Poi gli anni dei campionati di promozione culminati con la serie D ( per Vercelli un enorme successo).,..

Ci ricordiamo anche delle urla di Claudio e Giovanni quel MARIOOOOO!!  Gridato a squarciagola quando non rispettavi gli schemi oppure ti trovavi in una posizione che non era quella tua.

Questo grido è riecheggiato nuovamente sabato scorso quando ti abbiamo dedicato una partitella al palapiacco fra noi, tutti quelli che ti hanno conosciuto, ti sarai messo a ridere  vedendoci  lenti e imbolsiti, ma tutti solo per te.

Poi, Mario, dallo sport che ti ha sempre visto appassionato attore e sostenitore la vita è andata avanti, poi le volte che ci si incontrava in giro per Vercelli, tu in giro con la tua bicicletta e il tuo modo cordiale e ironico di salutare, poi il tempo è passato e siamo arrivati a oggi a dirti…

CIAO MARIO, FAI UN TERZO TEMPO PERFETTO E SCHIACCIA ANCHE PER NOI

I TUOI COMPAGNI DI SQUADRA

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