Colori e poesia: sedici pannelli che inneggiano alla speranza in Oncologia

Le autorità di fronte ad alcuni dei pannelli in Oncologia

Vercelli – Una grande farfalla variopinta spiega le ali su uno sfondo coloratissimo, volando attraverso una scritta: “La vita è un’enorme tela: rovescia su di essa tutti i colori che vuoi”.

E’ uno dei sedici, bellissimi pannelli, che da oggi decorano il day hospital dell’Oncologia dell’ospedale Sant’Andrea. Li hanno realizzato una docente di Arte della media “Ferrari” di Vercelli, Rossana Brunelli, e una professoressa di Lettere della media “Sant’Ignazio” di Santhià, Sabrina Chiusi. Il tutto su richiesta dell’associazione Amos Caritas Parrocchiale, l’associazione di volontari presieduta dal parroco di Santhià, don Stefano Bedello, che supporta da anni, in modo davvero prezioso, i malati oncologici. Referenti di monsignor Bedello sono Luigina Rollino per la Amos e Mariagrazia Carando per la Caritas.

I pannelli, davvero belli e suggestivi, che rappresentano alberi dalle radici profonde e lucciole si trasformano in stelle (e viceversa), il Sant’Andrea contornato da flore fiabesche, nottate serene e tanto, tanto altro, contengono frasi che danno gioia e spettanza, che incoraggiano: “Quando siete felici, fateci caso”. Oppure: “Inspira il presente, espira il passato”. Un delizioso, affettuoso, connubio di poesia e pittura, che invitano tutti, pazienti e familiari, ad avere speranza, a non arrendersi al male.

I pannelli sono stati inaugurati oggi pomeriggio alla presenza del direttore generale dell’Asl Chiara Serpieri, della primaria di Oncologia Elvira De Marino, dell’arcivescovo Marco Arnolfo, di don Bedello, delle due autrici dei quadri, di una vasta rappresentanza dei volontari dell’Amos (e anche dell’Oftal), dei dirigenti Asl, dei medici e degli infermieri del reparto. In rappresentanza del Comune di Santhià c’era il vice sindaco, Angela Ariotti.

Uno dei suggestivi pannnelli inaugurati oggi

 

“Un grazie speciale – ha sottolineato aprendo la cerimonia Chiara Serpieri – va ad Amos Caritas che per noi e i nostri pazienti è sempre stata fondamentale. Grazie alle professoresse che hanno realizzato queste meravigliose opere. Le istituzioni senza le persone di buona volontà, spesso possono fare poco; questo è un progetto che suscita emozioni ed è espressione di impegno da parte di persone di buon cuore e di grande impegno”.

Le due autrici: Rossana Brunelli e Sabrina Chiusi

“Nella realizzazione di questi quadri – ha poi sottolineato una delle autrici, Rossana Brunelli – abbiamo cercato di partire dal punto di vista di chi potrebbe trovarsi in reparto ad osservarli. Il blu del cielo e i toni dell’azzurro ricorrono spesso per conferire serenità, così come la leggerezza di una mongolfiera che si solleva da terra perché giù puoi lasciare i problemi, almeno  con l’immaginazione, e non pensare per un po’. 

 

“La bellezza del colore – ha aggiunto la coautrice , la responsabile della parte poetica, Sabrina Chiusi – aiuta i pazienti, ma anche gli operatori. Tra le materie che insegno c’è la poesia, ma sono un’appassionata d’arte e, in fondo, in questo nostro progetto c’è sia arte che poesia perché le parole fanno da sfondo al colore”. 

 

Da parte sua, il primario  Elvira De Marino, davvero felice per i pannelli che ora ingentiliscono il day hospital,  ha ringraziato tutti i suoi operatori dell’Oncologia  i volontari per la dedizione di ogni giorno a favore degli ammalati.

 

La referente Luigina Rollino ha quindi sottolineato come: “questi quadri siano soprattutto un ricordo, un tocco di colore per far crescere la speranza”. Speranza richiamata anche da don Bedello, perché “una frase o una immagine può essere di aiuto in un momento di fatica e di sofferenza e noi vogliamo essere un supporto affinché la speranza non muoia mai”. 

 

Monsignor Marco Arnolfo ha infine richiamato il valore della persona, ma soprattutto l’importanza della vita umana. “Progetti come quello realizzato da Amos – ha detto – sono espressione di sinergia e di inclusione. La vita va apprezzata sempre ricordando che Dio ci considera come la pupilla dei suoi occhi”. 

 

 

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