Chiuso un bar in corso De Rege per cinque giorni, per la violazione delle norma anti covid, questo perché al suo interno un uomo, di Borgo Vercelli, era intento a servire due clienti pur essendo censito tra le persone tenute a osservare il periodo di quarantena fiduciaria presso la propria abitazione per contatto a rischio con soggetto positivo al virus Covid-19. L’uomo, infatti, non poteva uscire dalla propria residenza fino all’esito del tampone molecolare stabilito dall’ASL.
È stata la Squadra Amministrativa della Questura di Vercelli a provvedere alla sanzione e alla chiusura dopo che ieri una pattuglia su auto civetta, in servizio di controllo sugli esercizi commerciali e, in particolare su quelli che effettuano la somministrazione di bevande, aveva scoperto, dopo un controllo, che l’uomo intento a lavorare al bar doveva invece essere in quarantena. Assieme all’uomo, nel bar, c’era anche un figlio, minorenne, peraltro segnalato alla Procura per i Minorenni di Torino, che avrebbe dovuto anche lui osservare le medesime cautele. L’uomo è stato denunciato per non aver osservato le cautele previste dalla legge per impedire la diffusione della contagiosa malattia ed è stato sanzionato amministrativamente con una multa di 400 euro per la violazione del D.P.C.M. vigente.






Giusto e sacrosanto provvedimento anche se alquanto blando:i giorni di chiusura per questi irrispettosi personaggi,dovrebbero essere 50 anzichè 5.
Bisognerebbe che questi controlli venissero applicati metodicamente anche nel centro storico,dove vi è maggior presenza di persone e certi locali fanno ciò che gli pare.
SE non si impediscono gli assembramenti,saremo costretti a vivere con le “ondate”,una dietro all’altra.
Finisce che arriva una mareggiata e ci spazza via tutti.
A me,così,NON sta bene !!!!
Cesare
Spero che tutto il quartiere, i Cappuccini e i vercellesi segnalati come clienti regolarmente censiti tali nelle Liste oltre ai sospetti-clienti (fanno testo telecamere e testimonianze dei vicini .. utilissime portinaie/i), turisti stranieri finlandesi e non, rappresentanti di qualsiasi genere siano sottoposti a triplice tampone speciale e i reperti inciati al Ris di Parma (trattandosi di ris, ci favoriranno certamente con sollecite indagini prioritarie) .. intervengano gli assessori! diversamente non mi avvicinerei mai più a Corso de Rege. Prenderò la tangenziale. Mortacci sua!
Ci vorrebbe una legge che punisca il reato di presunto lavoro infetto anche senza tosse, dubbia lebbra, tigna, e altre malattie.
Vercelli 4.3.21 h. 11.33ca
l barista ha subito un tampone non omologato, privo di valore diagnostico. Con tale test, che per di più ha un altissimo margine di errore, si restringe il diritto costituzionale a esercitare il proprio lavoro. Ciò a fronte di un rischio ipotetico che ormai (quasi) tutti riconoscono ma che non viene misurato in modo “scientifico”… e rischia il linciaggio..!?