Cgil: con la riorganizzazione Enel il vercellese rischia di “rimanere al buio”

L’allarme arriva dalla Filctem Cgil in un comunicato a firma Luciano Ranghino. Secondo il sindacato con la riorganizzazione a livello nazionale di Enel l’area vercellese rischio di rimanere “al buio sia per la fornitura elettrica sia per l’occupazione”. 

Per questo dalla Cgil è stato proclamato lo stato di agitazione dei dipendenti di e-distribuzione in tutta Italia. 

Nel Vercellese, spiga la Cgil, Enel “declassa” il territorio provinciale “con preoccupanti risvolti occupazionali e di mantenimento del servizio elettrico, dopo la chiusura delle sedi di Varalo, Borgosesia, Gattinara, Trino, Santhià, Livorno Ferraris, della Centrale Termoelettrica di Leri a Trino e del Punto Enel (Area Mercato) a Vercelli”.

E ancora: “La Valsesia, territorio montano e dunque notoriamente disagiato, corre il rischio di rimanere ‘al buio’, sia in termini di servizio elettrico che di occupazione. Il progetto di riorganizzazione nazionale di e-distribuzione al quale Enel intende mettere mano a livello nazionale – e per il quale Filctem Cgil, Cisl Reti e Uiltec hanno proclamato uno stato di agitazione che comincerà a partire dal prossimo 3 settembre – potrebbe infatti avere serie ripercussioni sul territorio vercellese”.

La riorganizzazione, a livello provinciale, prevede l’accorpamento delle zone di Vercelli e Biella con quelle di Novara e Verbania e delle Unità operative di Novara con Vercelli e di Borgomanero con Serravalle Sesia, rivedendone i confini territoriali. Un accorpamento che – in una logica di quadrante – mette insieme territori provinciali differenti e che declassa l’Unità operativa di Vercelli, riducendone a regime il personale. Per Cgil: “ciò creerà seri disservizi ai circa 50mila clienti Enel dell’area vercellese e ai circa 50mila dell’area valsesiana.

Degli oltre 200 dipendenti che tempo fa lavoravano in azienda, oggi ne restano poco meno di un terzo e i ‘sopravvissuti’ rischiano non solo di essere trasferiti in altra sede operativa, ma pure un ridimensionamento in favore della sede operativa di Novara che diventerà nei fatti la realtà egemone del quadrante orientale del Piemonte.

L’abbandono di Enel del territorio vercellese significa ridurre gli operai/tecnici in caso di reperibilità e quindi la possibilità di disservizi anche importanti per l’utenza/clientela, insostenibili carichi di lavoro per chi rimane e l’azzeramento di nuove possibilità di assunzioni nel territorio vercellese”.

“La situazione provinciale si ripete nel piano di riorganizzazione proposto da Enel per tutta Italia ed è per contrastare un proposta così scellerata che Cgil, Cisl e Uil hanno proclamato, a livello nazionale, uno stato di agitazione a partire dal prossimo 3 settembre che prevede il blocco degli straordinari, dello spostamento d’orario e delle ore di viaggio eccedenti il normale orario di lavoro. Prevista, a seguire, anche una manifestazione di tutte le lavoratrici e dei lavoratori di Enel e-distribuzione a Roma”.

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