C’è un’azienda vercellese dietro al primo sake italiano al mondo

È nato “Nero”, il primo sake italiano al mondo, che sarà presentato all’incontro “Da Leonardo a Cavour. La visione del cambiamento” di giovedì 3 ottobre alla Fondazione Cavour di Santena.

Il convegno, aperto al pubblico, punta a raccontare secoli di innovazione, genio e cambiamento nel nostro Paese partendo dalla storia e dalle idee di due personaggi simbolo di questa evoluzione, accomunati da una visione proiettata al futuro anche in agricoltura.

“Nero” nasce dall’intuizione di tre realtà imprenditoriali piemontesi: l’azienda vercellese Risi&Co. – gliAironi, tra i leader nella produzione di riso, che ha messo a disposizione la profonda conoscenza della materia prima; il bar torinese Affini, tra i principali interpreti italiani nell’arte della miscelazione e della cockteleria innovativa e Evho, la scuola di barman di Torino che ha affinato la ricetta e seguito tutta la parte di produzione.

La bevanda è stata realizzata con riso nero integrale Penelope dell’azienda vercellese “gliAironi”. Si tratta di una varietà frutto di un accurato processo di selezione della produzione in base a parametri qualitativi molto elevati, di una specifica lavorazione e dell’attenta conservazione che le hanno consentito di ottenere la denominazione di “Riserva Artigianale”.

Caratterizzata dalla presenza di antociani, componenti con un azione antiossidante benefica per la salute, questa tipologia di riso associa alle proprietà nutrizionali una profumazione fruttata ed un gusto intenso che vengono trasmessi al prodotto finale.

La preparazione di questo innovativo esempio di Sake italiano prende soltanto ispirazione da quella orientale. Le rende il giusto onore per poi cercare un’altra, originale, strada: il processo di fermentazione, infatti, avviene grazie ai lieviti della birra attentamente selezionati. Un omaggio agli storici birrifici piemontesi che, a inizio ‘900, hanno fatto di Torino una delle capitali europee di questa bevanda.

Le contaminazioni però non finiscono qua. “Nero” prende a modello anche un’altra specialità torinese come il vermut, liquore considerato per anni di “nicchia” ma tornato recentemente alla ribalta grazie all’ arte della miscelazione e alle sperimentazioni del food pairing.

Proprio dalla preparazione del vermut, “Nero” si affida per la fortificazione, l’incremento cioè del grado alcolico attraverso l’aggiunta di alcool, e per l’aromatizzazione, grazie all’utilizzo delle principali erbe botaniche che insaporiscono il vermut stesso e che diventano protagoniste anche di questo innovativo sake made in Piemonte, a cominciare dall’artemisia e dall’achillea.

Il risultato finale è uno “spirito” innovativo, che punta a far incontrare le diverse culture rispettandone le differenze ed esaltandone le similitudini. Un prodotto ideato e realizzato per un bere sempre più responsabile, consapevole e di qualità e per dar vita a nuovi e originali cocktail.

Per maggiori informazioni: www.sakeitaliano.itwww.gliaironi.it, www.evho.it https://www.facebook.com/affinitorino/

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