Il caso dei letti da degenza non più utilizzati al Sant’Andrea e donati dall’Asl ad una Onlus, che sarebbero poi stati ritrovati in un prato nel rione Cappuccini, che molto sta facendo discutere in città, pare sia in fase di chiarimento.
Del caso, come abbiamo detto qui, si sono occupati gli uomini della Polizia municipale, che stanno coordinando le indagini.
Secondo una prima ricostruzione i letti che sono stati ritrovati in realtà non sarebbero tutti quelli che sono stati donati, ma solo quelli che, irrimediabilmente danneggiati, avrebbero dovuto essere smaltiti.
In pratica l’Asl, correttamente, dopo avere ricevuto regolare richiesta, avrebbe donato ad una Onlus i letti da degenza dismessi, perché sostituiti da altri più nuovi.
Tali letti sarebbero stati correttamente ritirati e destinati, dopo una cernita, agli utilizzi della stessa Onlus, ad esempio nel supporti di persone anziane. I letti però che, dopo un’analisi, sarebbero risultati inservibili perché rotti o irrimediabilmente danneggiati, sarebbero stati affidati ad un terzo soggetto, che si occupa di gestione di rottami, per lo smaltimento. Quest’ultimo anziché conferirli correttamente li avrebbe invece inspiegabilmente abbandonati in un prato del rione Cappuccini. Lì dove un passante li avrebbe notati e segnalati ai vigili urbani che hanno fatto partire le indagini. Si tratta di un numero minimo di letti, rispetto al totale di quelli donati. Per questo chi ha commesso l’infrazione sarebbe stato sanzionato per “deposito temporaneo non autorizzato”, e non per altro.
Sulla questione, in ogni caso, le indagini sono ancora in corso, da ciò il condizionale della nostra ricostruzione.
Nelle prossime ore se ne saprà di più.
l.a.