Case Atc via Palli: giornate decisive per il via alla riqualificazione, una soluzione sarebbe il bonus 110%

Giornate decisive per il “caso” delle palazzine Atc di via Natale Palli: sei condomini che vanno dal numero civico 32 al 44 che da parecchio tempo versano in un grave stato di degrado e, ora più che mai, necessiterebbero di una imponente quanto urgente opera di restyling.

Per reperire i fondi necessari il Comune di Vercelli nell’estate 2019 ha partecipato, al pari di altre realtà piemontesi, a un bando della Regione Piemonte, candidando come progetto di riqualificazione del patrimonio di edilizia residenziale pubblica, la ristrutturazione per due milioni di euro di questo complesso, prevedendo un co-finanziamento di 400.000 euro.

 

“Il budget complessivo stanziato dalla Regione – spiega Massimo Simion, Assessore alle Opere Pubbliche – era di venti milioni di euro: dieci sono stati assegnati ai comuni della cintura torinese e il resto ripartito tra i rimanenti territori della regione, di cui due milioni al territorio vercellese. I progetti candidati per il vercellese, sono stati due: la ristrutturazione del complesso abitativo di via Natale Palli e il rifacimento delle coperture in amianto di alcuni fabbricati che si trovano in città,  due progetti che hanno lo stesso indice di “disagio abitativo”; c’è stata una prima elaborazione della graduatoria e, avendo i due progetti lo stesso punteggio, in questa fase la Regione Piemonte ha assegnato il contributo al rifacimento dei tetti in amianto. Ora stiamo facendo una riflessione tra amministrazione comunale, ATC Piemonte e Regione Piemonte, per capire qual è la situazione obiettivamente più urgente da gestire. Si potrebbe trovare una soluzione tecnica, dal momento che la sostituzione dell’amianto potrebbe rientrare in un discorso di riqualificazione energetica dei fabbricati, che è stata prevista nell’ultimo Decreto di Lancio e usufruire dei nuovi Superbonus 110%. In parole più semplici, se un edificio guadagna due classi energetiche rispetto alla sua attuale classe, avrebbe il diritto a beneficiare di questo bonus, per cui potrebbe essere un’opportunità per finanziare entrambi i progetti. Uno attraverso il Bonus 110, facendo acquisire due ulteriori classi dal punto di vista energetico ai fabbricati, ossia sostituendo l’amianto, mettendo cappotti, fotovoltaico e quant’altro; l’altro, verrebbe di conseguenza finanziato utilizzando i due milioni gestiti dalla Regione ma che in realtà sono fondi del CIPE (Comitato Interministeriale per la Programmazione Economica)”.

 

La situazione obiettivamente non è delle più serene: le condizioni di disagio e pericolo in cui vivono quotidianamente una settantina di famiglie, sono sotto gli occhi di tutti e risulta evidente, anche solo dando un’occhiata superficiale dall’esterno. Una situazione che, ormai da tempo, è costantemente monitorata dai tecnici ATC, come spiegano le parole del Presidente di ATC Piemonte Luigi Songa. “In sinergia con il Comune di Vercelli – osserva Songa – abbiamo già avviato una serie di accertamenti, sono già venuto personalmente sul posto assieme ai  nostri tecnici, a prendere visione della situazione e a provvedere a mettere già in sicurezza alcune cose; qui la situazione è senza dubbio critica, e ritengo non ci sia più molto tempo da perdere. Già la settimana prossima, se gli impegni di tutti lo consentiranno, sarebbe necessario organizzare un tavolo di lavoro che coinvolga i tecnici ATC e quelli del Comune di Vercelli, in modo da fare un punto della situazione e cercare di trovare soluzioni rapide ed efficaci per questo contesto. L’idea di andare a intervenire con un piano di riqualificazione energetica su edifici oggi atto del Finanziamento CIPE, potrebbe essere una soluzione che mette d’accordo tutti, consentendoci di mettere mano a una situazione che, oggettivamente è ormai al limite dell’indecente, dando nel contempo una risposta anche a chi ha i tetti in amianto. Sul territorio di amianto ne abbiamo purtroppo un “oceano” e dobbiamo cercare di ragionare in termini di priorità di sicurezza. Faremo sicuramente una perizia statica, in modo da farci un’idea chiara su quale sia la situazione di reale disagio e pericolosità per le famiglie che vivono in questi alloggi”.

 

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