Carlo Olmo annuncia: “La missione del Lupo Bianco è compiuta, è venuta l’ora che si fermi”

La notizia è arrivata in mattinata, quasi in contemporanea con la gradita sorpresa di vedersi attribuire il Bicciolano d’Oro 2020: il Lupo Bianco Carlo Olmo sente che per ora la sua missione di solidarietà guidata appunto dal simbolico Lupo, può dirsi conclusa e si ritira tornando alla sua vita privata di meditazione, di impegno nella sua Accademia di arti, sport e filosofia orientale Shen Qi Kwoon Taj. Ovviamente, come ha sempre fatto in questi anni, Carlo Olmo come persona proseguirà con tutti i suoi impegni di immensa generosità, ma per ora il Lupo Bianco si ferma. Nascerà invece, come annuncia lo stesso Olmo, un comitato pronto a “ravvivare con nuovi progetti solidali le gesta del Lupo Bianco nel tessuto della nostra amata città di Vercelli”.

L’annuncio è stato fatto dallo stesso Olmo sulla frequentatissima, ormai, pagina Facebook del Lupo Bianco con una toccante lettera che sta suscitando enorme emozione nei vercellesi. Dalla sua Tana del Lupo Bianco che tanto ha dato, manda quindi un saluto colmo di umiltà e come sempre è accaduto in questo mesi genera commozione e gratitudine per le sue incredibili gesta.

Il Lupo Bianco per ora saluta e lascia dietro di sé una scia infinta di solidarietà e filantropia come nessuno in Italia, e forse anche altrove, aveva mai visto. Una serie di azioni indimenticabili che nei giorni più duri della pandemia hanno salvato centinaia se non migliaia di vite. E poi hanno accompagnato i vercellesi più deboli e colpiti dagli effetti post lockdown tendendo loro una mano. Nessuno dimenticherà i cinque mesi del Lupo Bianco e l’esempio di bontà che hanno lasciato.

(l.a.)

 

Ecco, di seguito pubblichiamo in modo integrale la lettera dello stesso Olmo con il commiato del Lupo Bianco.

 

“AD OPERA COMPIUTA, IL SAGGIO SI RITIRA”.

Io non sono di certo un saggio, ma questa massima Taoista ha da sempre guidato la mia visione delle cose e delle mie azioni e da sempre cerco umilmente di percorrere i sentieri dei veri Saggi che hanno lasciato testimonianze indelebili nella storia dell’umanità.

Indubbiamente il Lupo Bianco è e si è sempre manifestato come una FORZA. Per me, una forza spirituale, un anelito che mi ha portato a fare delle scelte per cercare, nei miei limiti, di aiutare e sostenere il prossimo durante questa devastante Pandemia Covid-19. Il Lupo Bianco NON sono io, ma in me si è veicolata quella forza solidale, legata a quella visione del 4 Marzo 2020, che chiunque può ricercare e manifestare in ogni circostanza con innumerevoli forme d’amore e di concretezza. Il Lupo Bianco non si traduce in un movimento politico, associativo, culturale, religioso o aziendale e non sarà mai nelle mie intenzioni traghettarlo su altre strade che non siano quelle per cui è apparso: la solidarietà disinteressata.

L’opera oggi la sento compiuta. Non è questione di speculazioni mentali o di convenienza su cosa è successo o succederà ancora, ma di ascolto di una fiamma interiore. Fuoco nell’animo che si è acceso imperioso nei mesi del Lockdown ma che ora è quasi spento proprio per un compito esaudito, pur nei limiti dell’umana capacità e per la quale sento oggi anche una grandissima stanchezza umana.

Chiuderò a breve queste pagine che tante emozioni e ricordi mi hanno suscitato nella condivisione di momenti magici e irripetibili e proprio in quanto tali, unici.

Il mio impegno civile, nel mio infinitamente piccolo, proseguirà come Carlo Olmo, nel cuore della mia Accademia, dei miei affetti e delle mie amicizie più care, tornando come privato cittadino nella libertà riservata del mio silenzio e meditazioni e lasciando dolcemente che la ruota dell’Universo prosegua il suo corso naturale degli eventi di cui siamo tutti, più o meno consapevolmente, interpreti e spettatori.

E ci sarà un nobile Comitato, guidato magistralmente da Enrico De Maria, per ravvivare con nuovi progetti solidali le gesta del Lupo Bianco nel tessuto della nostra amata città di Vercelli.

La mia, sappiate, non è una rinuncia o una resa, ma vuole essere una spontanea TRASFORMAZIONE della natura delle cose del mio mondo per come ne avverto l’intima evoluzione, per me da sempre fonte irrinunciabile di condotta.

Perché ciò che conta non è il dare o ricevere, ma il come renderli atti d’amore e sacri. Non cerco, quindi, allori, prebende o posti, non mi interessa, né ora né mai, pur accogliendo con devoto onore tutte le Riconoscenze che tanti mi stanno ancora concedendo con infinita gentilezza e cortesia, ma cerco la tranquillità della mia anima sempre un po’ irrequieta, nella pace condivisa di una vera fratellanza.

 

Forse è più difficile fare così, ma qui risiede il fondamento del coraggio perseverante dell’Uomo.

Sotto un unico cielo.

 

Dalla Tana del Lupo Bianco

Infinitamente per Amore,

GRAZIE a tutti

Carlo Olmo

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