I Carabinieri in congedo vercellesi in pellegrinaggio al Santuario dell’Arma a Incisa Scapaccino

 

Riceviamo e pubblichiamo

 

 

Giornata di festa per oltre cinquanta tra soci e simpatizzanti della Sezione di Vercelli dell’Associazione Nazionale Carabinieri in pellegrinaggio ad Incisa Scapaccino, nell’astigiano, al Santuario dedicato alla “Virgo Fidelis”, Patrona dell’Arma.

 

L’ASSOCIAZIONE NAZIONALE CARABINIERI

 

Fondata a Milano nel 1886 quale Associazione di mutuo soccorso tra militari in congedo, l’A.N.C. oggi raccoglie circa duecentomila soci e simpatizzanti iscritti alle 1.700 sezioni sparse sull’intero territorio nazionale, alle 30 sezioni estere in quattro continenti e alle 350 organizzazioni di volontariato e di protezione civile. La sezione di Vercelli in particolare, che si appresta a celebrare i suoi primi cento anni di vita essendo sorta poco dopo la fine del primo conflitto mondiale, raccoglie circa duecento iscritti che prendono parte attivamente alle iniziative della sezione, sia per quello che riguarda gli aspetti legati all’associazionismo, culturali o ricreative, ma soprattutto rivolte ad un impegno costante nel volontariato.

 

IL SANTUARIO

 

I primi riferimenti alla Chiesa di San Giovanni Battista che svetta sul punto più alto del Borgo Villa, ad Incisa Scapaccino nell’Astigiano, risalgono alla prima metà del 13esimo secolo (1254). Durante il saccheggio della città avvenuto nel 1514, i colpi di artiglieria piemontesi colpirono e distrussero la Chiesa, lasciando intatto il solo campanile. Ricostruita e ampliata,  nel febbraio del 1802, vi venne battezzato Giovanni Battista Scapaccino, prima medaglia d’oro al valore militare dell’Arma dei Carabinieri. Per questo motivo la cittadinanza e le istituzioni si adoperarono per farla divenire Santuario della Virgo Fidelis,  appellativo cattolico di Maria, madre di Gesù, scelta quale patrona dell’Arma dei Carabinieri  da papa Pio XII in relazione al motto dell’Arma “Nei secoli fedele”. Negli anni il Santuario è diventato meta di pellegrinaggio per i devoti ed i carabinieri da tutta Italia.

 

IL BORGO MEDIOEVALE

 

Dopo la Santa Messa celebrata da Padre Fortunato Muffolini degli Oblati di S.Andrea di Vercelli, conclusa con l’intenso momento di spiritualità  della lettura della toccante “Preghiera del Carabiniere”, e l’offerta al Santuario di un presepe artistico realizzato dal Maresciallo Verduci e dalla moglie signora Russo, i partecipanti alla cerimonia hanno visitato  l’incantevole borgo, che domina le colline della valle Belbo. Di origini romane, Incisa ha la prima menzione in carte medievali del 984 e fu capitale di un piccolo marchesato aleramico, fondato nel XII secolo, che rimase autonomo, pur passando di signoria in signoria, fino al 1548. Nel Medioevo il centro abitato era il Borgo Villa, sul colle omonimo, cinto di mura nelle quali si aprivano tre porte, di cui ne rimane solo una. Dopo varie infeudazioni ad altre famiglie, nel 1708 l’intero territorio fu annesso ai domini dei Savoia. Nel 1863 Incisa divenne Incisa Belbo, per poi cambiare nuovamente nome nel 1928, quando il paese prese l’attuale denominazione in ricordo di Giovanni Battista Scapaccino, carabiniere, prima medaglia d’oro dell’esercito italiano.

 

UN ANNO DI ATTIVITA’ PER L’ A.N.C.

 

Al termine di un convivio presso un agriturismo locale,  il presidente della Sezione, Luogotenente Salvatore Trapani, ha voluto tracciare un bilancio dell’attività della sezione, sia per quello che riguarda il volontariato sociale, con numerosi servizi di assistenza e osservazione del territorio presso scuole e parchi pubblici e in occasione di eventi sportivi, con l’organizzazione di mostre e convegni nel centenario della Grande Guerra, sia per il Nucleo di Protezione Civile e per i piloti dell’unità Droni, fiore all’occhiello del gruppo, che hanno preso parte a diversi interventi ed esercitazioni di ricerca e soccorso. In conclusione l’impegno per i soci a sempre meglio operare al servizio del prossimo mettendo a disposizione della collettività il proprio tempo e le proprie competenze con grande senso del dovere, spirito di servizio e vicinanza solidale, sentimenti che da due secoli sono indissolubilmente legati alla figura del Carabiniere.

 

 

Ecco una gallery della giornata nelle foto di Maurizio Balossino

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