Un blitz degli agenti della Questura di Vercelli e dei carabinieri di Nas è stato effettuato questa mattina, martedì 19 febbraio, alla residenza per anziani conosciuta come La Consolata, a Borgo D’Ale. Gli agenti si sarebbero recati nella struttura per verificare le condizioni igieniche, sanitarie e di residenza degli anziani.
Per ora non trapela nulla di più su quanto stia accadendo.
A breve seguiranno aggiornamenti.
Si tratta della stessa struttura di cura di Borgo d’Ale che già all’inizio del 2016 stata oggetto di un’inchiesta, titolare il Pm Davide Pretti, che fece molto rumore. Allora si trattò dei maltrattamenti e delle violenze che avevano subito gli anziani pazienti da parte degli operatori. Un’inchiesta che nel settembre del 2016 portò il Gup Giovanni Campese a emettere una sentenza di condanna a quarantanove anni di pena totale per i 18 imputati, tra cui operatrici soci assistenziali, infermiere ed educatori. Ad inchiodarli, allora, furono filmati ed intercettazioni frutto di un’indagine lunga mesi condotta da procura e questura di Vercelli.
Ancora prima però, e siamo negli anni ‘80/’90, la stessa struttura fu il “quartier generale” di Mamma Ebe e della sua congregazione.
Aggiornalento
A ordinare la perquisizione è stata la Procura della Repubblica di Vercelli allo scopo di verificare le condizioni igienico sanitarie della struttura.
Quattro persone avrebbero ricevuto altrettanti avvisi di garanzia nei quali vengono ipotizzati i reati di maltrattamento e abbandono di incapace, nell’ambito di un’indagine legata alla morte di due anziani ospiti della casa di riposo, sui cui corpi erano state rinvenute larve di mosca.