Assolto. Poco dopo le 16 del 21 dicembre, la Corte d’Assise d’appello di Torino ha deciso che Antonio Cangialosi non ha ucciso Matilda, la bimba morta nel luglio del 2005 a Roasio. L’omicidio rimane senza colpevoli.
La piccola era stata colpita con un calcio alla schiena. A sferrarlo, secondo i giudici non fu Cangialosi. E neppure Elena Romani, la mamma della bimba, anche lei assolta in Cassazione. Il delitto, tredici anni e mezzo dopo, resta senza colpevoli.
‘’Condannare il mio assistito significa andare contro la scienza e contro la scienza non si può andare nemmeno in un processo – ha detto l’avvocato di Cangialosi, Stefano Del Mastro, analizzando le perizie – A cuor leggero dico che non ci sono prove contro il mio cliente’’. Elena Romani, parte civile con gli avvocati Tiberio Massironi e Roberto Scheda, non si è persa un’udienza. Oggi, però, si è sentita male e ha lasciato l’aula. ‘’Quel giorno eravamo in casa in due – ha sempre sostenuto – E io sono innocente’’ L’avvocato Scheda ha già annunciato di voler far ricorso: ‘’Aspettiamo di leggere le motivazioni e poi faremo ricorso. La bambina non può essersi uccisa da sola’’.






i tribunali condannavano, forse lo fanno ancora, ingiustamente ad anni di carcere il “concorso morale”…e qui mi fermo per evitare possibili repressioni del sistema