Arrivata a Vercelli la delegazione ufficiale della Sierra Leone. La first lady Fatima Maada Bio: “Onorata di questa opportunità”

Giornata davvero speciale quella di oggi per Vercelli, grazie all’arrivo, questa mattina alle 10, al Modo Hotel, della first lady della Repubblica della Sierra Leone, Fatima Maada Bio, moglie del Presidente della Sierra Leone, Julius Maada Bio, che ha guidato una delegazione ufficiale del Paese dell’Africa occidentale, giunta in città per partecipare alle riprese del film su Carlo Olmo “Lupo Bianco”, prodotto dalla CinemaSet di Antonio Chiaramonte e diretto da Tony Gangitano. Film nel quale, già domani, Fatima Bio si cimenterà interpretando se stessa, nel Giardino d’Estate dell’Accademia Shen Qi Kwoon Tai, mentre darà merito a Carlo Olmo per tutto ciò che il filantropo vercellese ha fatto e sta facendo anche oggi per l’Africa e per coloro che soffrono.

La first lady è giunta a Vercelli assieme al Ministro dell’Agricoltura Abu Bakarr Karim, accompagnati dal Console Onorario d’Italia a Freetown, Renato Callisti, e dall’Ambasciatore della Repubblica della Sierra Leone a Berlino, M’Baimba Lamin Baryoh. L’occasione di partecipare al film su Olmo, anche per omaggiare le gesta del filantropo, propiziata dalla società “La Via del Mare” di Alessandro Olivieri, è stata colta dai dignitari dello Stato africano per aprire una cinque giorni di incontri a livello nazionale finalizzata a tessere rapporti e collaborazioni commerciali, industriali e agricole, alla ricerca di partener che possano partecipare alla nuova vita della Sierra Leone, dopo anni di sanguinose guerre. Sierra Leone che oggi è uno degli Stati africani in cui si sta lavorando più alacremente per raggiungere un’indipendenza economica e produttiva. Al di là della partecipazione al progetto del film, verso il quale la first lady ha riservato parole di grande stima e riconoscenza, infatti, i rappresentati del Governo hanno spiegato la necessità di sviluppare rapporti che possano accompagnare la loro terra, fertile e ricca di opportunità, verso un nuovo futuro in cui venga assicurata maggiore stabilità e migliori condizioni di vita alle persone che tanto hanno sofferto negli anni.

Proprio per queste premesse è apparsa per certi versi surreale l’assenza dei rappresentanti delle istituzioni locali, territoriali o regionali, del mondo dell’imprenditoria, del mondo dell’agricoltura e del riso. A dare il benvenuto di Vercelli e, di fatto, a fare gli onori di casa, ci ha pensato infatti soltanto il Presidente dell’Ascom, Antonio Bisceglia, che, unico presente per quel che riguarda le attività economiche, commerciali o imprenditoriali, ha accolto la delegazione parladno delle attività comerciali vercellese. Poi, partecipando all’incontro con i giornalisti, ha sottolineato l’importanza del territorio vercellese, anche nel contesto agricolo italiano, disquisendo infine con il Ministro dell’Agricoltura Abu Bakarr Karim – che si è detto ammirato per il sistema irriguo vercellese che sarebbe “preziosissimo” nel Paese africano – e raccontandogli l’unicità che rappresenta la terra “del mare a quadretti”.

Ad introdurre l’incontro con la stampa è stato il Console Onorario Renato Callisto che ha ribadito l’importanza dell’arrivo della delegazione governativa in Italia, proprio per la necessità che la Repubblica della Sierra Leona ha di trovare “aiuto e partnership, ma non di carità, per intraprendere la via dello sviluppo verso un futuro diverso”.

La first Lady Fatima Maada Bio, che si è detta orgogliosa e onorata di essere nel nostro Paese, ha lodato il progetto del film e ciò che ha fatto Olmo per l’Africa, e ha poi sottolineato i passi avanti fatti dalla Repubblica della Sierra Leone, che si è lasciata alle spalle da anni gli orrori della guerra. “La nostra è una terra colma di potenzialità – ha detto – e noi siamo pronti a valutare progetti di sviluppo che possano far progredire il nostro amato Paese”. Aree fondamentali per lo sviluppo, come ha aggiunto l’ambasciatore M’Baimba Lamin Baryoh, saranno ad esempio l’agricoltura, le scienze della salute e mediche, e l’istruzione, con le scuole sia inferiori che superiori totalmente gratuite.
La first lady ha tenuto a sottolineare come anche con un film si possa lanciare un messaggio forte a favore dell’Africa e del suo Paese, che ha la “voglia e le potenzialità per distaccarsi dalla carità per diventare autosufficiente. Uno sviluppo che passa ovviamente per una gestione più moderna dell’agricoltura. Con uno sviluppo dei progetti imprenditoriali, che potranno trovare situazioni economiche vantaggiose anche con tassazioni ridotte, o a zero, sugli investimenti più rilevanti. Ma anche con la difesa di ciò che è stato raggiunto in termini di diritti, anche per le donne, che non devono più avere paura ad uscire la sera – ha precisato Fatima Maada Bio, che ha raccontato di avere vissto diversi anni anche in inghilterra -. Perché la Sierra Leone è un Paese ricco di storia che oggi vuole uscire dalle sofferenze del passato. E se un film può aprire queste porte allora è giusto provare. In modo da aprire la strada ad un domani migliore per tutti noi”.
Il Ministro dell’Agricoltura Abu Bakarr Karim, poi, ha sottolineato le potenzialità produttive del loro territorio “che con le giuste tecniche, le quali però debbono rispettare l’ambiente, potrebbe dare raccolti assai importanti. Nel campo del riso, ad esempio, anche tre raccolti l’anno. E con una qualità dei prodotti altissima come per il cacao e il caffè”.
In un prossimo articolo approfondiremo poi gli interessanti interventi dei dignitari della Sierra Leone, riportando i discorsi con maggiori particolari.

La delegazione ufficiale si fermerà cinque giorni nel nostro Paese e sono previsti incontri in aziende e realtà locali, non solo di Vercelli, ma anche in altre regioni, come ad esempio in Veneto. Insomma, vi saranno occasioni per rimediare al “freddino”, nonostante la temperatura estiva esterna, primo contatto con questa realtà africana che sta cercando con tutte le forze di costruirsi un futuro diverso e migliore.

Luca Avenati

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