Aprile 1985, quando Graziano Mesina evase anche dal carcere di Vercelli

Tra le varie evasioni messe a segno (dieci su ventidue tentativi) da Graziano Mesina, il più famoso bandito sardo della storia, pluri assassino e pluri sequestratore (ma anche artefice della liberazione del bambino di 7 anni Farouk Kassam), morto oggi a 83 anni, di cui cinquanta trascorsi in carcere, ci fu anche quella dalla casa circondariale di Billiemme, il 12 aprile del 1985,

Non fu, come altre, un’evasione spettacolare o rocambolesca, ma tecnicamente fu tale. Ottenuto un  permesso di dodici ore per far visita al fratello che abitava a Crescentino, allo scadere non fece ritorno nel carcere di Vercelli.  Raggiunse invece a Milano Valeria Fusè, una ragazza che aveva iniziato a scrivergli nel carcere di  Novara. I due si rifugiarono in un appartamento di Vigevano. Il 18 aprile vi fecero irruzione i carabinieri, che li arrestarono.

Trasferito nel carcere di massima sicurezza di Novara, Grazianeddu venne condannato a ulteriori sei mesi di reclusione, mentre la Fusè venne assolta.

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