Alla Veglia in Duomo un’intera città si è stretta attorno alle famiglie delle vittime di Brandizzo

Questa sera le braccia spalancate del grande Crocifisso dell’Anno Mille sembrano davvero accogliere tutti: credenti e non credenti, i familiari delle vittime dell’angosciosa tragedia del 30-31 agosto e la gente che affolla in ogni ordine di posti il Duomo, nella veglia di preghiera, per testimoniare la vicinanza a queste povere famiglie.

Ci sono tutte, anche la famiglia di Borgo d’Ale, quella di Giuseppe Aversa che, in questi dolorosi giorni, s’era imposta di stare in silenzio, rifiutando ogni incontro con i giornalisti, perché la scelta sul “come” affrontare un dolore è un fatto intimo, personale, su cui nessuno deve permettersi di giudicare. Ma stasera ci sono. C’è la mamma di Giuseppe, Lidia, la sorella Teresa, in carrozzella (per i postumi di un grave incidente stradale). C’è la compagna, Nicolinka, ci sono i fratelli.

Il loro dolore è tangibile e composto, come quello di tutte le altre tre famiglie: quella di Kevin Laganà, quella di Michael Zanera, quella di Saverio Lombardo. In tanti indossano una maglietta con l’immagine del loro caro che non c’è più: l’idea è stata dei familiari di Kevin che, con grande spirito di altruismo e generosità, l’hanno estesa ai loro nuovi “fratelli”, le persone che hanno nel cuore le altre vittime della notte più scura, quella di Branbdizzo.

L’arcivescovo Marco Arnolfo spiega, all’inizio della veglia, che, in attesa dei funerali, non era più possibile rimandare questo momento di commossa preghiera perché la comunità dell’arcidiocesi voleva essere tangibilmente vicina alle famiglie di Vercelli, Borgo D’Ale e di Brandizzo (nella veglia più volte monsignor Arnolfo ha ricordato anche Giuseppe Sorvillo). Lo dice l’arcivescovo: “In tanti ci hanno detto di volersi unire nella preghiera di questa sera nella nostra Cattedrale, anche da lontano: ho ricevuto chiamate anche dalla Puglia”. Con monsignor Arnolfo c’è il vicario generale, monsignor Stefano Bedello (che è anche reggente della parrocchia di Borgo d’Ale) e ci sono altri sacerdoti, tra i quali il parroco di Borgo Vercelli, don Andrea Passera e monsignor Massimo Bracchi, parroco delle Maddalene e dell’Aravecchia, quindi delle famiglie Laganà e Lombardo.

Non è facile per monsignor Arnolfo trovare le parole per lenire in qualche modo il dolore. Perché forse le parole non ci sono, se non quelle della fede. Ben lo sa il presule, che dice:”Ci viene spontaneo in questi momenti così terribili chiedere: ‘Dove sei Signore?’ E allora l’arcivescovo di Vercelli si rifà al Vangelo di Giovanni in cui lo stesso Cristo si mette a piangere alla morte di Lazzaro.

Uno dei momenti più intensi della veglia è il rito della luce, affidato ai tre sindaci delle città colpite dalla  tragedia, gli unici che indossano la fascia tricolore. Andrea Corsaro, di Vercelli, Pier Mauro Andorno, di Borgo d’Ale, e Mario Demagistri, di Borgo Vercelli, portano all’altare un lume mentre scorrono le famose parole di Sant’Agostino: “La morte non è niente, sono solo passato dall’altra parte”. E se i tre sindaci hanno la fascia, in Duomo ci sono anche, senza fascia, il presidente della Provincia Davide Gilardino, e la sindaca di Santhià Angela Ariotti con il suo vice, Mattia Beccaro. E, accanto a Gilardino, c’è, con la moglie, anche il vice sindaco di Borgo Vercelli, Paolo Milan.

E poi la preghiera più cara a tutti i fedeli, quella insegnata da Cristo: il Padre nostro. Mentre tutto il Duomo lo recita, sotto lo sguardo di quel Cristo che sembra allargare le braccia per accogliere e consolare tutti, vediamo la famiglia di Kevin Laganà recitare la preghiera di Gesù tenendosi strettamente, disperatamente per mano. A Veglia conclusa, dopo il congedo, l’arcivescovo Arnolfo si dirige verso le famiglie: bacia e abbraccia tutti, come un padre, un fratello, un figlio. E tutte le persone che in quel momento vengono baciate o abbracciate capiscono, senza il minino dubbio, che non si tratta solo di gesti di circostanza. Monsignor Arnolfo è la persona della famiglia in più che in quel momento condivide il loro dolore, che piange con loro, che soffre come loro.

Edm

 

 

 

Love
Haha
Wow
Sad
Angry

LASCIA UN COMMENTO

Please enter your comment!
Please enter your name here