Al Museo Leone l’omaggio di Sbaratto a Ennio Flaiano

Nel 1910, quindi 110 anni fa, a Pescara nasceva Ennio Flaiano, uno degli intellettuali che più hanno segnato il Novecento. Giornalista, scrittore, sceneggiatore, critico, drammaturgo, Flaiano è stato davvero un personaggio a 360 gradi della cultura italiana.

L’associazione culturale Il Porto ha deciso di omaggiarlo con lo spettacolo in due repliche “Cordialmente vostro, Ennio Flaiano”, che si terrà sabato 12 e domenica 13 settembre al Museo Leone, luogo amico della compagnia vercellese (inizio sempre ore 17). Protagonisti saranno Roberto Sbaratto e Francesco Aroni Vigone che accompagnerà con il suo sassofono le letture.

«Durante il lockdown – racconta Sbaratto – fra i vari testi consultati in cerca di racconti per il nostro appuntamento del Tè delle cinque, mi ero imbattuto in un vecchio volume che raccoglieva vari scritti di Ennio Flaiano. L’avevo sempre sfogliato superficialmente, in cerca soprattutto dei suoi famosi aforismi, ciò per cui viene maggiormente ricordato e citato, ma ad una più attenta lettura, mi sono accorto di quanto grande e profondo fosse in realtà come scrittore».

A dispetto della sua attitudine alla scrittura, Flaiano diede alle stampe un solo romanzo, Tempo di uccidere, che nel 1947 vinse il Premio Strega. Fu poi sceneggiatore con Fellini (Lo sceicco bianco, I vitelloni, La strada, La dolce vita, 8 e 1⁄2) e di altre decine e decine di film più o meno di successo. Fu giornalista per Il Mondo di Pannunzio, per L’Espresso, per il Corriere della sera e per altre testate. Scrisse anche per il teatro: Un marziano a Roma, ad esempio.

Scriveva continuamente, raccoglieva i pensieri, le sue considerazioni più o meno amare, più o meno dissacranti in taccuini e fogli sparsi, che in gran parte sono stati pubblicati. Era un uomo indipendente, non legato ad alcuna parte politica, amava la libertà e fu testimone diretto della Marcia su Roma nel ‘22, del 25 luglio 1943 e della liberazione di Roma da parte degli alleati. Scrisse di tutto questo e dell’Italia del dopoguerra, del Boom economico, della contestazione nel ‘68.

Alcuni di questi brani verranno letti da Roberto Sbaratto: brevi racconti, folgoranti pensieri su Roma, sul giornalismo e sugli italiani. «Un sassofono accompagnerà le parole lette – conclude Sbaratto – perché il sax è lo strumento che più si avvicina alla voce umana: può sussurrare, suggerire, essere suadente e acido, stridente. Ci vuole però un ottimo interprete dello strumento: Francesco Aroni Vigone lo è senza dubbio».

Per questo spettacolo Il Porto vuole ringraziare pubblicamente la Fondazione Cassa di Risparmio di Vercelli e, in questo caso particolare, lo sponsor unico non istituzionale Costantino Immobiliare. Naturalmente anche il Museo Leone per l’organizzazione impeccabile e sempre attenta ai particolari, soprattutto in questo periodo di norme stringenti.

La capienza massima a ogni spettacolo sarà di cinquanta persone. Biglietto d’ingresso 10 € Prenotazione obbligatoria allo 0161.253204 (fino al venerdì alle 12.30), al 334 8568194 (da venerdì pomeriggio) oppure via mail a [email protected]

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