Al cinema con il cappotto perché la sala è al freddo: accade a Vercelli

 

Vercelli – Breve racconto  autobiografico. Lunedì sera, con due amiche del “gruppo cinema” vado all’Italia a vedere “Cosa fai a Capodanno””, un divertente film italiano con una strepitosa Ilenia Pastorelli e con un Alessandro Haber in gran spolvero.

Prima di entrare, la cassiera tuttofare, sempre gentile e graziosa, ci dice, un po’ imbarazzata: “Prima che prendiate il biglietto, vi devo avvisare che la sala principale, dove si proietta il vostro i film, stasera non è riscaldata”. Ci siamo guardati, allibiti, ma abbiamo deciso di entrare lo stesso e ci siano gustati il film come allo stadio, vestiti di tutto punto, con giubbotti e soprabiti, e con cappello e cuffie in testa. Avessimo saputo ci saremmo portati da casa almeno una di quelle mini stufette elettriche senza fili che adesso vanno tanto di moda, oppure il plaid.

Detto ciò, ricordiamo le battaglie che, anche su questo giornale on line, sono state condotte per far sì che Vercelli riaprisse la sua unica sala cinematografica rimasta, dai bei tempi in cui, tra locali pubblici, semi-pubblici e privati, Vercelli aveva ben 17 sale di proiezione. Battaglie che hanno visto in prima linea una cara persona qual è Emanuela Corio, che si è battuta come una leonessa affinché l’Italia riaprisse. 

E’ dunque mai possibile che, essendo il cinema storico di Vercelli passato ad un gigante qual è il gruppo Movie Planet, non si riesca a garantire un minimo sindacale di riscaldamento in sala? Questo non è certo un modo vincente per riportare la gente al cinema. Ci auguriamo tutti che si sia trattato di un inconveniente casuale, e gradiremmo, a nome dei tanti appassionati vercellesi della Settima Arte, una spiegazione ufficiale da parte di Movie Planet.

 

Enrico De Maria

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